C’è un buco nero nei bilanci dei Comuni italiani! L’ammanco è dovuto da un calcolo del governo sull’Imu del 2012 un po’ troppo “generoso”. Ora quel peso si fa sentire e quel mezzo miliardo di euro andrà colmato. Ma come? Probabilmente con nuove tasse che già da quest’anno potrebbero arrivare sulle spalle dei cittadini sotto forma di un aumento delle addizionali comunali per l’Irpef e di un ritocco della stessa Imu.
Il caso è stato sollevato dalla fondazione dell’Associazione dei Comuni, l’Ifel, che con uno studio sui dati del ministero dell’Economia ha rilevato che l’Imu era stata calcolata per un totale di 12 miliardi e 252 milioni di euro, ma in realtà si è arrestata a 11 miliardi e 703 milioni di euro. La differenza netta è di 549 milioni!
Una delle ragioni risiede nel calcolo virtuale degli immobili. Se è vero che i comuni hanno incassato l’Imu è anche vero che l’hanno dovuta pagare per gli immobili a loro intestati. Sono stati quasi 305 milioni di euro quelli che hanno subito un mero cambio di contabilità, ma che non sono stati veri e propri introiti. Per il governo quei soldi sono comunque stati incassati dai Comuni. Ma come è possibile un errore così grossolano?
Poi però c’è un altro capito che pesa ben 244 milioni ed è finito sotto la voce «code di gettito atteso ma non ancora riscosso». Probabilmente questi soldi rientreranno solo in parte dai pagamenti ritardati, ma il resto resterà insoluto. Se anche in questa voce rientrassero coloro che hanno operato una vera e propria evasione fiscale, il Comune per rientrare in possesso di quelle somme impiegherebbe anni. Purtroppo nella maggiorparte dei casi però quelle somme appartengono a immobili che esistono solo per il catasto, i dati non aggiornati degli immobili italiani è elevatissimo e non tiene conto di abitazioni inagibili ( e quindi esenti) o in alcuni casi di case che neppure esistono più. A chi chiedere quindi l’Imu? Ai cittadini con una tassa per la tassa!!!