Il governo Letta non lotta contro le ecomafie?

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Sembra che anche il governo Letta che ha ereditato il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) incompiuto lo voglia al momento lasciare tale. E’ dal 2010 che si prova a farlo entrare in vigore, ma avviene sempre uno slittamento. L’ultimo era stato quello su cui era intervenuto il decreto ministeriale di Clini che aveva spostato la data dal 30 giugno 2013 al 1 ottobre 2013. Era stato l’ottavo rinvio. Ora è Flavio Zanonato, l’attuale ministro allo Sviluppo Economico, che ha già parlato di un Sistri che va semplificato “per far sì che non rappresenti un ostacolo ingiustificato all’attività imprenditoriale”. Altri anni saranno quindi spesi per semplificarlo senza adottare, anche se imperfetto un sistema che potrebbe “spazzare” via una buona fetta della mafia che opera nel settore dei rifiuti.

Che cosa è il Sistri? Non è altro che l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania e per metterlo in atto basta dotarsi di due apparecchiature elettroniche: quello da montare sui mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti, e un software per la documentazione di accompagnamento. Nel nostro paese invece si va avanti a moduli in forma cartacea (Mud) che non assicurano davvero che lo smaltimento venga effettuato in modo corretto e i tempi con cui esso avviene. Era il 2009 quando fu istituito il Sistri su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e a tutt’oggi, non vi è stato un giorno, in cui il sistema è stato reso operativo. A chi non interessa che esso venga attuato?

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72 commenti

  1. isabella

     /  giugno 13, 2013

    Già, basta dotarsi di due apparecchiature elettroniche………ma lei ha mai provato?

    Informarsi prima di blaterare

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    • Non sappiamo se il suo problema possano essere i costi o che altro, l’installazione viene effettuata in officina, il sistema serve per monitorare gli spostamenti, servono quindi le apparecchiature per poterli seguire fino ai centri di raccolta. Tra l’altro un sistema efficace per combattere molta corruzione e che ha incontrato l’approvazione di diversi addetti del settore. Poichè il nostro è blog generalista non vogliamo entrare in dettagli tecnici che possono risultare, ai nostri lettori, tediosi per cui se davvero vuole approfondire l’argomento può provare a seguire un corso per tecnici, ci auguriamo lo trovi avvicente al pari nostro. Altre informazioni poi sono reperibili attraverso l’ufficio tecnico della sua città. La ringraziamo del suo contributo e le auguriamo una buona serata.

      Rispondi
      • “Poichè il nostro è blog generalista”…sarebbe il caso di non parlare di argomenti dei quali non si ha la più pallida idea.

      • Questo lo dice lei, senza specificare il perché delle sue opinioni.

      • isabella

         /  giugno 14, 2013

        Mi pare un ottimo consiglio quello di seguire un corso per tecnici ambientali, mi permetto di suggerirle quelli che io tengo in qualità di curatore e di docente, anche presso alcune Università italiane, spero che li troverà avvincenti…….
        Anzi per la verità, potrebbe suggerirmi quello che ha seguito lei, dopo soli 25 anni di servizio (vero e operativo) nel settore ambientale, credo che rinfrescare la mia preparazione possa essere utile.

        Quanto all’ufficio tecnico della mia città (cit), io sto a Roma e alcuni consiglieri di alcune municipalità, sono stati discenti ai miei corsi, quindi sono certa che ORA potranno dare la corretta informazione….

        Sul fatto che il Sistri sia un sistema efficace per combattere la corruzione (cit), mi permetto di rammentarle solo i 22 arresti di poche settimane fa con l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio finito ai domiciliari proprio con l’accusa di corruzione per questioni legate al progetto Sistri!

        Torno a ribadire: informarsi prima di blaterare

        PS mi spiace per lei, non è stato molto fortunato.

      • Conoscere un argomento non autorizza nessuno a irridere altri, solo perché si ritiene di essere i detentori del verbo. Né lei può seguitare a negare di aver offeso gli estensori di questo blog visto che il verbo “blaterare” da Lei usato per descrivere ciò che abbiamo scritto significa “Parlare tanto e a vanvera SINONIMO di cianciare.” Ci stiamo chiedendo che cosa può aver suscitato il suo acuto desiderio di intervento che peraltro non ha aggiunto nessuna spiegazione tecnica alla descrizione generalista ma del resto impeccabile che noi avevamo fatto del sistema SISTRI. Ribadiamo, il sistema in sé è semplice e di collaudato uso… qualcosa di analogo si usa per seguire le rotte degli aerei… Quindi informatizzare dei dati già esistentie collaudati con le scritture manuali e poi seguire il percorso di un mezzo, sono le basi di questo sistema comprensibile a tutti e sul quale può discutere anche chi fa l’utente finale. Era quindi difficile per noi estensori del blog commettere errori che lei sembra voglia addebitarci affermando che siamo stati sfortunati a trattare questo argomento perché evidentemente ci siamo imbattuti in una esperta 25ennale come lei… Per capire come funziona il sistema e i suoi obiettivi non c’è bisogno di tanta scienza… fermo rimanendo che con umiltà e buon senso lasciamo ai tecnici l’approfondimento degli aspetti… appunto tecnici.
        Quanto poi al Sottosegretario che è stato accusato di corruzione ci vuole spiegare che attinenza ha con l’efficacia o meno del sistema sul quale a cominciare dall’ex Ministro Clini si sono tutti pronunciati favorevolmente? Il senso del nostro articolo – ,che Lei sembra non aver colto forse troppo occupata a dimostrare le sue competenze- era solo il rammarico di vedere per l’Ottava volta rimandata l’applicazione pratica del sistema… E allora né lei né altri possono impedirci di formulare l’amara domanda “Cui prodest?”

  2. Crox

     /  giugno 14, 2013

    Cos’è il sistri?

    Mercoledì 17 aprile la magistratura inquirente – Procura di Napoli – ha chiuso la prima parte delle indagini avviate pubblicamente nel lontano maggio 2011 a carico dei vertici di Selex Service Management S.p.A. e del Ministero dell’Ambiente, in merito all’assegnazione e realizzazione del Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti Sistri. In base a quanto emerge dall’Ordinanza di Custodia Cautelare – che colpisce l’a.d. Sabatino Stornelli e il sottosegretario Malinconico (in qualità di Consulente per il MATTM sul SISTRI) – l’operazione Sistri è servita per far assegnare di fatto a Finmeccanica un contratto-appalto milionario (nel complesso, oltre 450 milioni di euro in 5 anni) nonostante non ve ne fossero affatto i requisiti.

    Sarete anche un blog generalista, ma informatevi prima di dare informazioni non corrette.

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    • Questo blog non ha dato informazioni poco corrette sulle modalità di aggiudicazione dell’appalto Sistri per il semplice motivo che non ne ha parlato in considerazione del fatto che già lo avevano fatto ampiamente i giornali. Ciò su cui noi insistiamo è che l’Italia ha bisogno assoluto di puntare sull’innovazione in tutti i settori se vuole tornare ad essere competitiva. Tenere i registri con scritture da amanuensi medievali nell’era elettronica non ci potrà mai consentire di fare il salto di qualità che solo può sconfiggere la crisi. Nascondersi dietro un appalto forse truccato (lo dirà la magistratura) per rifiutare il sistema Sistri in sé e tutto ciò che ci può consentire di combattere le ecomafie è veramente preoccupate. Il ragionamento corretto è quello di accogliere il Sistri se ci da speranze di migliorare le procedure di lavoro e di combattere la criminalità.

      Rispondi
  3. chiara

     /  giugno 14, 2013

    Lei si chiede “a chi non interessa che il Sistri venga attuato”, io mi chiedo “a chi non interessa che venga pubblicato l’ultimo commento di Isabella dato che è stato cancellato dopo pochi minuti?”

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    • Siamo un blog di informazione indipendente e come tale non siamo tenuti a pubblicare tutti i messaggi anche perchè ultimamente alcuni blogger si sono trovati condannati da un tribunale per non aver filtrato messaggi offensivi. Nel vostro caso non è stato cancellato nessun messaggio, ci avete accusato di non esserci informati, avete usato toni irrisori nei nostri confronti, avete espresso il vostro dissenso denigrandoci… per questo abbiamo deciso di mettere in attesa alcuni messaggi, ci stiamo documentando come da voi suggerito per potervi offrire un miglior servizio. Vi ricordiamo che il blog è anche uno spazio personale e non siamo tenuti a pubblicare ogni intervento, è stata una nostra scelta di pubblicare sempre e in ogni caso tutti i commenti (esclusi quelli che contenevano parolacce o insulti che sono considerati reati dalla nostra carta costituzionale come il razzismo o la discriminazione di genere). Ora vi preghiamo di avere la pazienza di attendere che ci documentiamo, come da voi suggerito, per le prossime volte però vi preghiamo di essere più educati: “informarsi prima di blaterare” è denigrare un sito di informazione ingiustamente così come asserire “mi spiace per lei non è stato molto fortunato”. Non ci affidiamo alla fortuna, ma a un’informazione libera che cerca sempre di essere corretta e non fortunata. L’educazione porta al dialogo, la violenza dei vostri commenti mette dei muri, ma nonostante questo riceverete le vostre risposte perchè noi crediamo fortemente che attraverso uno scambio di opinioni si possa ancora migliorare l’informazione e il viver civile. Forse è solo utopia dato il livello di risentimento che riceviamo dai vostri commenti, ma noi continuiamo a sognare che questo spazio sia davvero un posto dove ognuno possa liberamente esprimersi e far comprendere meglio la realtà che ci circonda. Noi ci crediamo anche di fronte alle frasi violente che riceviamo. Avrete le vostre risposte, per il momento vi ringraziamo del vostro contributo e speriamo che in futuro questo diventi anche per voi un posto dove venire per dialogare e non armati di parole denigratorie. Grazie e buona giornata.

      Rispondi
      • chiara

         /  giugno 14, 2013

        Ho letto il commento di Isabella poco prima della censura…non mi è parso denigratorio e nemmeno violento.

      • Forse dovrebbe leggere attentamente quanto abbiamo scritto in precedenza, abbiamo la certezza che possa arrivare a comprendere quanto da noi affermato. Le ribadiamo che il commento non è censurato, ma in sospeso e appena avremo finito di documentarci come da voi suggerito con fare denigratorio, vi offriremo risposte che speriamo siano il più esaustive possibili. Vi invitiamo a leggere attentamente un nostro commento perchè se non si riesce a cogliere la differenza tra una censura e un messaggio messo in attesa per poter dare una risposta adeguata, non si è in grado neppure di instaurare un dialogo. Grazie

  4. Il Redattore

     /  giugno 14, 2013

    Innanzitutto auguro un buongiorno ai lettori e ai curatori di questo sito.
    Non voglio commentare i contenuti dell’articolo che PERSONALMENTE trovo un po carente di informazioni.
    Vorrei tuttavia lasciare un consiglio spassionato.
    Se il vostro è un blog generalista e non volete tediare i lettori con tecnicismi e dettagli (come ad esempio le indagini per corruzione in cui sono indagati i vertici di SELEX – Finmeccanica, sviluppatori del sistema), allora, forse, invece che impelagarvi in trattazioni che richiedono una conoscenza dell’argomento ed un interesse spontaneo all’approfondimento, sarebbe meglio che provaste a raccontare qualche barzelletta così magari invece che amare lacrime potreste strapparci un sorriso.

    Rispondi
    • Quando abbiamo detto che non volevamo affrontare in profondità gli aspetti tecnici del sistema ci riferivamo appunto alle componenti di hardware e software e al modo di interagire che esse hanno fra di loro nell’ambito del Sistema Sistri. Che poi sul versante politico – amministrativo ci siano indagati per corruzione, dato ne hanno parlato in profondità i giornali nel mese di aprile, non essendoci allo stato dei fatti, novità in corso che avrebbero potuto giustificare un ulteriore articolo, ogni altro commento rischiava di colorarsi di gossip a buon mercato, cosa che non ci interessa… Come del resto le barzellette che lei può trovare agevolmente sui siti dedicati…… Noi invece riteniamo che se il sistema, come sembra, è valido, meriterebbe di essere posto in essere prima possibile, lasciando alla Magistratura le sue indagini e i suoi processi… E’ ovvio che se aspettiamo il completamento dei tre gradi di giudizio poche speranze ci sarebbero perché il Sistri possa vedere la luce prima di 8 – 10 anni…Il nostro articolo – e ci dispiace se non ci siamo fatti capire – era voler condividere con i nostri lettori il rammarico che, di un sistema sostanzialmente pronto per funzionare, si fosse nuovamente rimandata la messa a regime. E’ ovvio che il Sistri può essere un ‘arma letale nella lotta alle ecomafie e allora cosa aspettiamo a utilizzarlo? Molto debole, francamente ci è sembrata la motivazione di chi,per giustificare il rimando ha detto che si stava cercando una maggiore semplificazione procedurale… Sono cose che si fanno anche con il sistema “in itinere”, anzi sarebbe stato più facile rilevare “sul campo” gli eventuali errori. E se la cosa è già avvenuta si tratta solo di modificare le parti errate. Compito importante ma non impossibile per gli esperti Nell’augurarLe buon pomeriggio pensiamo che non vorrà considerare eccessive le nostre richieste di svolgere per l’avvenire ogni tipo di confronto con questo blog con toni e modalità di maggiore stile rispetto a quelle usate.

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  5. Al di la’ di qualsiasi intento denigratorio o polemico, che non appartengono alla mia persona. E senza entrare nel merito delle inesattezze tecniche che emergono dall’articolo.

    Scrivere che il sistema continua ad essere rinviato e che (cito testualmente) “per metterlo in atto basta dotarsi di due apparecchiature elettroniche: quello da montare sui mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti, e un software per la documentazione di accompagnamento” lascia intendere, ai lettori del blog, che in Italia e’ in atto una rivolta civile da parte delle imprese, che si rifiutano di installare dette apparecchiature e detti software.
    Ebbene, vi fara’ piacere apprendere che le aziende interessate vi hanno provveduto circa tre anni fa, pagando profumati contributi e ottemperando alle leggi come accade in un paese civile, anche quando queste non hanno ne’ capo, ne’ coda.
    I rinvii sono stati decisi unilateralmente dai precedenti esecutivi (per inciso: il governo Letta citato nel titolo non ha deliberato un bel nulla in materia di rifiuti) non per accontentare gli ecomafiosi (per i quali, mi creda, l’attuale Sistri non rappresentarebbe alcun problema) ma perche’ il sistema non poteva essere realisticamente attivato, in quanto mal ideato e peggio realizzato.
    Ve lo dice uno che confida genuinamente in una tracciabilita’ concreta e, in generale, in una seria tutela ambientale. Il Sistri, per come e’ attualmente concepito, non costituisce la risposta a queste esigenze.

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    • Gli estensori di questo blog non hanno mai affermato che le imprese non hanno consegnato le apparecchiature necessarie e neanche lo hanno lasciato intendere! Il Sistri, a detta del Ministro Clini, aveva tutte le caratteristiche per poter contrastare le ecomafie e pertanto se a Lei risulta che sia stato invece poveramente progettato e realizzato sarebbe bene che fosse più esplicito e indicasse chiaramente i nodi del problema e, soprattutto, cosa si dovrebbe fare per metterlo in condizione di agire efficacemente… Tutto ciò tenuto conto che il sistema concettualmente è idoneo e che le fonti ministeriali hanno solo parlato di miglioramenti procedurali e non di inutilità del sistema come Lei sembra affermare…

      Rispondi
  6. vito

     /  giugno 14, 2013

    Vorrei chiedere ai giornalisti che si occupano di Sistri nella redazione di Tuttacronaca se si sono mai seduti per un paio di giorni alla postazione di un’azienda IN REGOLA, durante il periodo di test del sistema prima di scrivere su questo argomento. Forse, oltre a capire il (non) funzionamento del sistema, si sarebbero anche resi conto che le cosiddette “ecomafie” se la ridono bellamente sotto i baffi del Sistri.

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    • Il Sistema Sistri ha dato problemi in fase di prima applicazione, ma fa comunque sobbalzare il fatto che per correggere gli errori si sia rimandata 8 volte la sua applicazione… Ed è lecito domandarsi il perché di tutti questi rimandi…In ogni caso a ottobre dovrebbe cominciare a funzionare… Ma di sicuro ci vuole da parte delle imprese sane, e siamo certi che sono la maggioranza, un atteggiamento di maggior collaborazione e un occhio al futuro in positivo perché se il sistema è ben tarato la lotta alle ecomafie può iniziare. E’ facile dire che la mafia se la ride!… Proviamoci tutti insieme a farla smettere.

      Rispondi
  7. Chiara-Cjm

     /  giugno 14, 2013

    Cui prodest?
    Purtroppo il sistema SISTRI non funzionava (ho passato personalmente ore davanti al pc bloccato mio e di altre ditte), i dispositivi di cui parlate bloccavano i mezzi per giornate in officina perchè non funzionavano, e chiedete ad un ditta di autotrasporto, grande o piccola, quanto costi tenere un mezzo fermo.
    Inoltre era stato improntato in modo semplicistico per chi conosce la gestione dei rifiuti.

    Chi ha avuto a che fare con il SISTRI è esasperato e, oltre al danno la beffa, viene bollato come eco-mafioso.
    L’esasperazione è data da due anni di pagamento di contributi per un ritorno nullo, anzi in negativo, visto il tempo speso per l’acquisizione dei dispositivi, la formazione del personale e l’impossibilità di utilizzare la piattaforma come ha dimostarto il clik day dell’11 maggio 2011 (scusate se la data non è esatta).

    In ogni caso quest’anno il MUD è stato inviato con due modalità : cartacea e telematica. L’obbligo per la seconda modalità scattava per tutti i gestori e parte dei produttori.

    Rispondi
    • Torniamo a ribadire che il Sistema Sistri, in sé è concettualmente semplice e collaudato e la sua validità è dimostrata dall’omologo sistema con cui si controlla la rotta degli aerei, se ne modifica dalle torri di controllo la traiettoria, si evitano di conseguenza collisioni… Cosa c’è di così difficile per cui il sistema se deve seguire il trasporto via terra di autoveicoli presenta tutte queste difficoltà? E non parliamo della modulistica… Almeno 40 anni di trasposizione informatica di moduli cartacei avranno pur insegnato qualcosa ai progettisti… E’ evidente che il problema è di diversa natura… Ce ne dispiace per le ditte serie che non possono usufruire dei benefici del sistema…

      Rispondi
      • Crox

         /  giugno 14, 2013

        Il vostro problema è che non l’avete provato: CJM (ed anche io) si, ed ha evidenziato i problemi riscontrati, ma Voi non avete dato il minimo peso a questo, continuando a irrigidirvi sulla vostra certezza che SISTRI sia un buon prodotto.

        PS: non penso che i miei 2 post precedenti siano offensivi o disinformanti, per cui mi chiedo perchè sono ancora in “attesa di moderazione” “

      • Noi non abbiamo affermato che il sistema Sistri sin qui realizzato sia ottimo. Noi ci siamo rammaricati che un sistema che potrebbe offrire grande aiuto per migliorare la gestione aziendale e per combattere le ecomafie abbia subito l’8° rinvio per la sua messa a regime. Come può notare sono due concetti ben diversi fra di loro. Non si può tuttavia affermare che bisogna gettare via una buona idea perché il prodotto ricavato non è idoneo. Sembra ovvio che bisogna migliorare il prodotto. Ci scusiamo per il ritardo con cui le stiamo dando la risposta, ma si è aperto sull’argomento un ampio dibattito che necessariamente fa dilatare i tempi di attesa.

      • Chiara-Cjm

         /  giugno 14, 2013

        Forse mi sono spiegata male : il programma era facile, non era difficile.
        I problemi erano di altra natura : la difficoltà enorme data dai tempi di attesa, dal blocco dei pc, dai virus nelle chiavette, dalle blakbox che non funzionavano , che se funzionavano estinguevano la batteria dei mezzi… solo per citarne alcuni. Il “giro” del SISTRI produttore-trasportatore-destinatario l’hanno concluso in pochi (chi aveva la chiavetta che non funzionava ecc..) e chi l’ha concluso ha dovuto chiudere un’operazione di scarico in un tempo di molto superiore a quello che ci metteva con il cartaceo.

        Poi l’opertività della gestione rifiuti non è così “semplice” come descritto nel progetto SISTRI, però a spiegarvi questo sì che faccio fatica… ci vorrebbe un trattato.
        Voi paragonate il sistema a quello che controlla gli aerei, non è solo un controllo di “rotta”, con i rifiuti le fasi di carico e scarico sono le più delicate, per esempio un trasportatore non poteva partire senza “scheda SISTRI” che era una scheda cartacea comunque generata dal sistema informatico, quindi ci si trovava a gestire informatico + cartaceo SISTRI + cartaceo solito (nei periodi di “intermezzo”).

        In ogni caso, e forse qui voi fate molta fatica a capire visto che siete dei blogger e che internet è il vostro pane, non è immediato il paragone fra un tecnico di una torre di controllo degli aereoporti e chi produce rifiuti.

        Fra questi ultimi ci sono persone preparatissime, ma anche gente che, purtroppo, con internet, chiavette varie, password, login ecc ecc… non hanno molta dimestichezza.
        In più metteteci il fatto che non funzionava e che si imballava tutto … auguri!

      • Comprendiamo le difficoltà di primo utilizzo per un progetto sicuramente realizzato con molti difetti… Il tempo ulteriore che il Ministero dell’Ambiente si è preso, speriamo che serva per dare un futuro positivo al sistema Sistri. E’ ovvio che chi ha realizzato il sistema fra appalti pieni di sospetti e inadeguatezza dei risultati ha fatto una ben meschina figura e soprattutto ha creato diffidenza in tutte le aziende sane che potrebbero invece trarre vantaggi da un Sistri ben funzionante. In ogni caso la prima cosa che gli esperti devono migliorare è l’approccio e l’utilizzo del sistema che deve essere comprensibile e realizzabile anche per chi ha poca dimestichezza con computer e affini. Se dopo questa ulteriore proroga il sistema uscisse migliorato sarebbe una grande conquista per tutta la collettività… Diminuirebbero gli scarichi abusivi, potrebbe diminuire l’inquinamento e col tempo migliorare la salute dei cittadini… Comprende perché abbiamo a cuore il Sistri e ci dispiacciono i rinvii, chiaro sintomo che il sistema non è stato ancora messo a punto?

    • Se l’Italia vuole uscire dalla crisi deve puntare sull’innovazione… Le ditte hanno ragione quando dicono che hanno dovuto affrontare le spese per le blackbox e le pennette usb, per un sistema all’inizio mal funzionante ma questo non può significare scelte per il futuro basate ancora su moduli cartacei… Quanto al fatto che il sistema Sistri non è in grado si identificare chi sbaglia il trasporto per un mero errore o chi per dolo, ci spiace ma non è un motivo sufficiente per rifiutare il sistema… Ci sarà sempre un’indagine tesa ad appurare i casi dubbi… Il Governo Letta sembra stia cercando tutte le soluzioni possibili per sgravare oneri alle imprese e metterle in condizione di lavorare con più serenità, però da parte loro le imprese devono guardare più in alto e più lontano…

      Rispondi
  8. isabella

     /  giugno 14, 2013

    Aggiungo solo 2 parole e poi la saluto, visto che non ho interesse particolare a continuare il botta e risposta.
    Mi scuso se il verbo “blaterare” l’ha tanto offesa, ma le confermo che l’ho proprio utilizzato nel senso letterale che ha tanto impeccabilmente riportato.
    Purtroppo lei non è l’unico giornalista o blogger che parla del Sistri limitandosi esclusivamente ai comunicati stampa del Ministero. Ma questi non possono dire nulla di diverso da quello che dicono, ci mancherebbe altro………..

    Tenga però presente che uno dei cardini del contratto multimilionario tra il Ministero dell’ambiente e la società che ha sviluppato il software, prevede che venga attivata una campagna di stampa sostenuta da “noti opinion leader”, tesa a indirizzare l’opinione pubblica “a favore” del sistri.

    Sul fatto che una tracciabilità informatica dei rifiuti sia una cosa utile, tutti gli operatori del settore onesti, sono pienamente d’accordo, al punto che pressochè tutti gli operatori onesti del settore si sono dotati ormai da un decennio di sistemi informatici per la gestione di registri formulari e MUD.
    Quello che gli operatori del settore contestano fortemente è “questo” SISTRI, questo sistema tecnicamente obsoleto, farraginoso, succhiasoldi che rallenta indicibilmente il lavoro e che è del tutto inutile nel contrasto alle ecomafie, dal momento che si limita a tracciare i rifiuti movimentati onestamente e legalmente da trasportatori autorizzati, presso impianti altrettanto autorizzati.
    La domanda che mi pongo è: ma c’è in giro ancora qualcuno che crede che gli smaltimenti abusivi e le ecomafie si muovano nel circuito degli operatori autorizzati?
    Ma lo sa che se domattina mi compro un camioncino qualsiasi, lo carico illegalmente di rifiuti tossici e li vengo a scaricare abusivamente nel suo giardino, il SISTRI non saprà mai nulla di me visto che come libera cittadina non sono un soggetto obbligato?

    E’ ovvio che non mi posso qui dilungare con tediosi dettagli tecnici sul perchè il sistri non funziona, ma se la cosa vi interessa potete provare a consultare questo forum:
    http://www.sistriforum.com che contiene oltre 100.000 messaggi di operatori del settore che discutono e si confrontano proprio sulle manchevolezze tecniche del sistema.

    Un piccolo appunto alla vostra impeccabile descrizione….. avete confuso il MUD (che si presenta solo informaticamente sul portale di Ecocerved), con il FIR che è il documento di trasporto dei rifiuti, ma è un errore trascurabile.

    A proposito del fatto che le abbia dato dello sfortunato, ciò è riferito esclusivamente alla sua prima risposta nella quale mi suggerisce di frequentare un avvincente corso per tecnici….
    Ovviamente non poteva sapere se sono, o meno, ferrata sull’argomento, se non lo fossi stata avrei trovato carina la sua risposta, ma in realtà non avrei neppure postato il primo commento che l’ha suscitata……….

    Cordialità
    Isabella Monfroni

    Rispondi
    • Il fatto che qualcuno venga a scaricare rifiuti tossici nel mio giardino, non ha correlazioni con il Sistri.In caso l’indicare esattamente la procedura con cui si può affittare un camioncino, caricarlo di rifiuti tossici etc e descrivere come si può aggirare la legge potrebbe configurare la fattispecie di istigazione al reato. Davvero vogliamo escludere a priori che lo Stato non farà mai controlli? E non ci può essere nel mio giardino una telecamera in grado di registrare il reato? Perché invece di ipotizzare nuovi reati gli esperti come Lei non fanno sentire la propria voce su come da qui a ottobre si può migliorare il Sistri, visto che c’è stato l’ennesimo rinvio? La sua amarezza è condivisibile visti i risultati negativi del passato, ma questo non ci può impedire di lottare per un futuro migliore.

      Rispondi
  9. cesare

     /  giugno 14, 2013

    …beh, è evidente che voi potete esprimere il vostro pensiero sul vostro blog (!), ma credo dobbiate mettere in conto che, se vi inoltrate in territori che conoscete solo parzialmente (dato che voi stessi vi definite non tecnici del settore), qualcuno più esperto di voi nello specifico argomento si senta quasi in obbligo di intervenire per riportare anche l’altra faccia della questione affrontata…
    Andando oltre la bella teoria del sistema informatico facilmente realizzabile ed adottabile, come si desume dal vostro articolo, vi è una realtà di mesi e mesi (anni ormai) di tentativi di far funzionare un progetto che è nato male fin dall’inizio e che è stato gestito ancora peggio nel tempo, con continue modifiche e sovrapposizioni che hanno ulteriormente complicato ogni passaggio applicativo del sistema…
    Queste difficoltà non sono dovute alla mancata collaborazione dei vari attori coinvolti nella gestione rifiuti (tutti soggetti all’adozione del SISTRI), ma alla impossibilità pratica di far funzionare il sistema in modo tale da non bloccare l’intera filiera “produzione-trasporto-smaltimento o recupero”, cosa che si è puntualmente verificata ogni volta che si è provato a testare seriamente il sistema…
    Per questo si è proceduto di rinvio in rinvio, fino allo stato attuale, nel quale il SISTRI dovrebbe ripartire dal prossimo ottobre, salvo ulteriori novità…
    Quanto al richiamo all’inchiesta di Napoli su Finmeccanica, Selex e compagnia, una delle principali contestazioni riguarda proprio il SISTRI, che sarebbe nato anche per foraggiare interessi personali “meno nobili”; il fatto che il contratto di avvio sia stato secretato per motivi di difesa nazionale (!), che le aziende produttrici di software non abbiano potuto partecipare all’appalto e tanti altri aspetti “poco chiari”, non depongono a favore della teoria del SISTRI come strumento di lotta alle ecomafie, ma come strumento di arricchimento per qualcuno a spese dello Stato (e delle aziende, costrette ad iscriversi per due anni senza avere alcun servizio in cambio)… ma comunque, la magistratura valuterà se ciò corrisponde a verità.
    E a proposito di ecomafie, credete che chi ora opera senza regole, si iscriverebbe al SISTRI?
    Questa è solo una breve sintesi dell’altra faccia della medaglia SISTRI, che forse avreste dovuto analizzare prima di scrivere l’articolo, ma che comunque ora conoscete… a voi l’opportunità di approfondire anche questi aspetti ed, eventualmente, scrivere un nuovo articolo, per confermare il vostro pensiero o ammettere che, forse, qualche “lato oscuro” tutta la questione ce l’ha e che, forse, non sono tutti ecomafiosi quelli che ne hanno finora contestato l’attivazione con queste modalità.
    Con stima…

    Rispondi
    • Il fatto che il Sistri sia nato male e con interessi parzialmente oscuri non significa che dobbiamo metterlo nel cassetto e rinunciare a combattere le ecomafie. Noi ci siamo proprio addolorati del fatto che un sistema in sé valido non trovi la strada per entrare a pieno diritto nella lotta alla criminalità… Le imprese, anche se sottoposte in anticipo a vincoli operativi per un sistema che all’inizio non ha funzionato non possono gettare la spugna e irrigidirsi su vecchie procedure che non sono riuscite in passato a contrastare le organizzazioni criminali… Forse è il caso che con un atto di responsabile e faticoso coraggio si provi a collaborare tutti assieme imprese,cittadini e governo per migliorare le cose. E non parliamo di utopie. Le imprese hanno i loro organi rappresentativi che possono convogliare le loro proposte e i propri dubbi… da far valere davanti al Governo e i tecnici responsabili,ma dire che è tutto sbagliato e che non si può fare niente significa accompagnare le ecomafie nel loro cammino… Che significa poi dire che chi opera senza regole non si iscrive al Sistri? Chi non si iscrive deve essere oggetto dei massimi controlli e deve essere messo di fronte alle proprie responsabilità.

      Rispondi
  10. damiel

     /  giugno 14, 2013

    Caro tuttacronaca,
    lei scrive:
    “Torniamo a ribadire che il Sistema Sistri, in sé è concettualmente semplice e collaudato e la sua validità è dimostrata dall’omologo sistema con cui si controlla la rotta degli aerei, se ne modifica dalle torri di controllo la traiettoria, si evitano di conseguenza collisioni… Cosa c’è di così difficile per cui il sistema se deve seguire il trasporto via terra di autoveicoli presenta tutte queste difficoltà? E non parliamo della modulistica… Almeno 40 anni di trasposizione informatica di moduli cartacei avranno pur insegnato qualcosa ai progettisti… E’ evidente che il problema è di diversa natura… Ce ne dispiace per le ditte serie che non possono usufruire dei benefici del sistema…”

    Beh, è evidente che non ha la minima idea di come funzioni il Sistri neanche sotto il profilo tecnico…

    Per venire poi all’idea di “sistema semplice e collaudato”, legga questa dichiarazione:
    «Io credo che, mantenendo l’obiettivo della partenza ad ottobre per i pericolosi, si debba accentuare il carattere sperimentale della fase che… del periodo tra ottobre e marzo. Per quale ragione? Perché ad oggi nessuno mi ha messo per iscritto che quel sistema è in grado di funzionare»
    Chi l’ha detto, e quando?
    Roma, 22 maggio 2013. Audizione dell’attuale Ministro dell’Ambiente on. Andrea Orlando davanti alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
    Dobbiamo quindi dedurre che le Sue informazioni siano più complete ed affidabili di quelle che sarebbero state fornite al Ministro dell’Ambiente in persona?

    Rispondi
    • Che il Sistri sia un sistema concettualmente semplice e tecnicamente attuabile è sicuro e in questo senso si è parlato di sistema collaudato…. Che l’abbiano progettato e realizzato male è probabile… In che misura stabilirlo dall’esterno è difficile… Che il sistema si possa integrare e correggere è certo! Che il suo obiettivo sia quello di combattere le ecomafie è obiettivo condivisibile per tutte le persone di buon senso. E allora è inutile piangere sul latte versato e rinunciare a tutto. La cosa veramente importante è sfruttare al meglio i mesi che ci separano dal prossimo ottobre e dal marzo dell’anno prossimo… le due tappe che si è dato il Governo per mettere in funzione il sistema.

      Rispondi
  11. cesare

     /  giugno 14, 2013

    …tralasciando la vostra fede cieca nel SISTRI che, come in molti stanno cercando di farvi capire, è malriposta (ma, ovviamente, sono di parte… avendolo provato sul campo!), è l’ultimo passaggio di questa risposta la chiave: servono maggiori controlli, su strada e nei siti di produzione/gestione rifiuti, per combattere le ecomafie, e non il SISTRI che, se funzionasse, servirebbe solo a tracciare i rifiuti “legali”…

    Rispondi
    • Vede che attraverso un dialogo più rasserenato ci si può incontrare…. magari a metà strada,ma è già molto. Noi non abbiamo cieca fiducia nel Sistri, così come è stato realizzato, ma abbiamo grandi speranze per il tipo di sistema che se ben fatto,può semplificare la gestione aziendale e rendere chiari i tragitti alle discariche autorizzate. Oggi anche le aziende serie possono commettere involontari errori di scarico e di destinazione, ma attraverso l’informatizzazione di tutti i percorsi e di tutte le discariche gli errori sarebbero di meno. E per chi non si vuole adeguare, e in questo caso sarebbe una minoranza, lo Stato potrebbe seriamente investire in controlli mirati e poco random.

      Rispondi
  12. Appurato che l’autore dell’articolo non e’ un addetto ai lavori e non ha ovviamente potuto testare in prima persona il sistema, mi puo’ indicare da dove apprende, senza tema di smentite, che il Sistri e’ un sistema “valido in se'”?
    Qual’e’ la fonte indipendente?

    Rispondi
    • Un sistema informatico che consenta di seguire il percorso di un mezzo in movimento e possa controllare l’inizio, la traiettorie , il termine del viaggio e le eventuali modifiche di percorso quando e se necessario, è un sistema valido in sé e questa è un’affermazione che non teme smentite. Il sistema può essere utilizzato ad esempio per seguire la rotta di un aereo e modificarla all’occorrenza, ma può anche facilitare il percorso di un’ambulanza in mezzo al traffico comunicando le istruzioni all’autista per un percorso ottimale dopo aver verificato le variabili sulla consolle. Nel caso specifico del Sistri,il sistema, seguendo il percorso del mezzo può controllare l’effettivo scarico nei siti consentiti limitando grandemente gli abusi sia per quanto riguarda la destinazione che il tipo di materiale da scaricare. Una volta che buona parte delle aziende viene seguita con mezzi elettronici, lo Stato, potrebbe avere più risorse disponibili per rintracciare, anche attraverso controlli più tradizionali, gli evasori totali della discarica… che sfuggono al Sistri. Inoltre il Sistema Sistri così come ipotizzato dal Ministero dell’Ambiente, attraverso la modulistica informati zzata potrebbe alleggerire gli oneri amministrativi delle aziende. E’ evidente che il sistema deve essere ben calibrato, ma le sue eventuali devianze non inficiano la sua validità. Noi pur rammaricati di questo ennesimo slittamento della messa a regime del Sistema non dubitiamo della sua validità originale… Si tratta solo di saperla attuare. Quindi non cieca fiducia al Sistri, almeno per ora, ma convinzione nella bontà dell’idea,questo sicuramente si.

      Rispondi
  13. Il problema dell’articolo e’ proprio questo: confondere lo scopo con lo strumento e cioe’ la bonta’ di un’idea (la tracciabilita’ elettronica), che tutti condividiamo, con i mezzi messi in campo per attuarla (il Sistri), che e’ risultato del tutto inadeguato.
    E la prova sta proprio nei continui rinvii.
    Detto questo, esiste sempre la possibilita’ di un ravvedimento, con un intervento radicale sul sistema. Ed e’ quello che personalmente spero.
    E con questo chiudo e saluto tutti.

    Rispondi
    • L’articolo non è entrato nel merito di come fosse configurato lo strumento, anche perché i continui rinvii avevano lo scopo di renderlo più idoneo. Tuttavia in nessun caso è giustificabile l’esasperante lentezza delle procedure dello Stato e a fronte di un problema così urgente e così importante il blogger ha infatti lamentato la lunga attesa… Che dirLe, aspettiamo tutti con ansia il nuovo sistema!

      Rispondi
  14. cesare

     /  giugno 14, 2013

    …mah… il punto non è la teorica funzionalità di un sistema che traccia percorsi e mezzi, ma di come questo è stato tradotto nel sistema chiamato SISTRI che, purtroppo (e sottolineo purtroppo anche per le aziende), non funziona nella pratica quotidiana!
    Come detto da CJM, il SISTRI non deve solo seguire un mezzo (con tutti i navigatori che utilizziamo ogni minuto non sarebbe un problema!), ma deve mettere insieme le varie fasi di un trasporto rifiuti per garantirne la tracciabilità: prelievo presso il produttore, trasporto, consegna al destinatario, e tutto ciò con uso di chiavette usb “estranee” alle aziende da infilare in vari computer “estranei” al trasportatore (con tutti i rischi che questo comporta per i rispettivi sistemi informatici), blackbox, compilazione online di schede movimentazione, etc.,..
    Tutto ciò forse appare semplice (e magari l’interfaccia gestionale lo potrebbe essere), ma è tecnicamente complesso, perché occorre garantire che tutto funzioni in tempi rapidi, senza attese bibliche per le connessioni, con piattaforme in grado di gestire migliaia (o più) di operazioni al giorno e senza apparati mobili che prosciugano le batterie degli automezzi (tutte cose accadute nella pratica, poiché il SISTRI è rimasto attivo in parallelo alla gestione cartacea per vari mesi nel 2011).
    Quindi, ben venga un sistema informatico che funziona, ma questo SISTRI non lo è, a prescindere dalla volontà di migliorarlo che in questi anni non è mancata… purtroppo, ci sono troppi “se”, anche nelle vostre risposte, che rendono la bella teoria una pessima pratica…
    Quanto poi alla riduzione dei costi, sbandierata dai vari ministri per allettare le aziende, mi piacerebbe che voi chiedeste a qualcuna di loro quanto ha speso finora per un sistema che non ha mai funzionato realmente e quanto deve spendere per l’attuale gestione cartacea (in genere, per i piccoli produttori e trasportatori) o informatica (per le grandi aziende e gli impianti di gestione rifiuti), per la quale gli operatori sono già formati e che è stabile da circa 15 anni… forse scoprireste che l’economicità non è tra le doti del SISTRI!
    …ah, vi attendo un po’ oltre la vostra metà strada!

    Rispondi
    • Noi ci siamo limitati a rammaricarci per la lunga attesa di un sistema informatizzato che messo a regime potrebbe combattere l’ecomafia che incombe sui rifiuti guadagnando somme spaventose e inquinando l’ambiente. Sulle capacità del Sistri di raggiungere i risultati auspicati dobbiamo necessariamente attendere il progetto riveduto e corretto che presenterà il Ministero dell’Ambiente. Ci uniamo dunque alle Sue speranze e a quelle di chi vuole un ‘Italia tecnologicamente più avanzata e una classe politica più capace di raggiungere i risultati.

      Rispondi
  15. vito

     /  giugno 14, 2013

    E’ proprio vero; non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

    Rispondi
    • Proprio vero. Qualcuno seguita a non capire che questo Blog ha solo commentato il ritardo con cui verrà posto in opera il Sistema Sistri. Sulle sue capacità a risolvere i problemi per cui è stato ideato non era nostra intenzione esprimerci considerato che il Ministero dell’Ambiente sta mettendo in atto una serie di modifiche… Quando avremo la nuova versione ne riparleremo.

      Rispondi
      • damiel

         /  giugno 15, 2013

        >Qualcuno seguita a non capire che questo Blog ha solo commentato il ritardo con cui verrà posto in opera il Sistema Sistri.
        _______

        Non è esattamente così, visto che il Suo articolo si concludeva con la frase «Era il 2009 quando fu istituito il Sistri su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e a tutt’oggi, non vi è stato un giorno, in cui il sistema è stato reso operativo. A CHI NON INTERESSA CHE ESSO VENGA ATTUATO?», lasciando quindi intendere che ci fossero nell’ombra soggetti che “remavano contro” per interessi non proprio legittimi.

        In realtà, una pur minima documentazione preventiva avrebbe consentito di capire le ragioni delle numerose proroghe (pare che finora siano state addirittura 11 a partire dal febbraio 2010…), che venivano tutte da una parte sola. Non c’è stato bisogno di sabotatori nell’ombra: sono bastati i risultati di chi ha progettato e realizzato il sistema, in concorso con i risultati di chi avrebbe dovuto controllare e gestire la progettazione, la realizzazione e l’applicazione del sistema…

        Dunque la domanda di vera “tutta cronaca” avrebbe dovuto essere, casomai, questa: «Partendo dal presupposto che un sistema di tracciabilità elettronica della gestione dei rifiuti sia un’ottima cosa, PER COLPA DI CHI SIAMO INVECE IN QUESTA SITUAZIONE?»
        Per colpa di chi c’è stato invece questo ennesimo enorme spreco di denaro pubblico? (che evidentemente da qualche parte sarà finito…)
        Per colpa di chi le imprese hanno dovuto sostenere costi significativi per un servizio che finora non hanno mai avuto?
        Per colpa di chi l’introduzione del sistema-Sistri ha comportato anche la creazione di un enorme pasticcio giuridico, con l’abolizione di sanzioni penali relative al trasporto di rifiuti pericolosi e la determinazione di un quadro normativo così confuso e contraddittorio da temere seriamente per la sua applicazione concreta?

      • Noi diamo spazio a chiunque voglia aprire un dibattito sui problemi, ma credo sia evidente che nessuno dall’esterno possa imporci di scrivere ciò che ” dall’esterno si desidera”. E’ più che chiaro che le aziende in tutto quello che è successo siano state solo vittime perché nulla hanno contato né in fase di progettazione né durante la prima fase applicativa. Nella nostra accorata domanda su chi avesse interesse alla non attuazione del sistema sia ben chiaro che noi non abbiamo avanzato nessuna ipotesi su eventuali soggetti colpevoli per il semplicissimo motivo che non li conosciamo. Quindi le Sue deduzioni sono del tutto arbitrarie e pertanto La preghiamo di attenersi solo a ciò che è effettivamente scritto.

  16. La risposta alla vostra accorata domanda e’ nel titolo dell’articolo, seppur temperata dal beneficio del dubbio.
    Ed e’ un’emerita sciocchezza, che non ha alcun aggancio alla realta’ dei fatti.

    Rispondi
    • Chiunque ha a cuore la legalità e l’ambiente ha il dovere di cercare di migliorare un sistema che di per sè ha tutti i requisiti per funzionare e se fin’ora non è stato possibile è stato solo perché progettato e realizzato in modo inadeguato. Quindi per favore lasci noi e tutte le persone che hanno a cuore la lotta alle ecomafie la possibilità di sperare. Sperare in un futuro migliore, mi creda, non è un’emerita sciocchezza.

      Rispondi
  17. Vabbè, ci rinunicio…
    Vi invito solo a mettervi nei panni dell’onorevole Letta.
    Apre la pagina e legge: “Il governo Letta non lotta contro le ecomafie?” con tanto di fotografia nella quale sono raffigurate centinaia di bidoni abbandonati.
    Ohibò, si chiede: cosa è mai successo?
    Legge l’articolo e l’unico aggancio all’attuale esecutivo è una dichiarazione del ministro Zanonato, che auspica una semplificazione del Sistri, e sarebbe la prima iniziativa di buon senso sulla vicenda degli ultimi quattro anni.
    Se questa vi sembra una fedele rappresentazione dei fatti…
    Non c’entra niente l’avere a cuore la lotta alle ecomafie, quella è a cuore di tutti gli italiani onesti, compreso chi scrive.

    Rispondi
    • Non si può rinunciare dopo aver speso così tanti soldi e con un sistema che ha tutte le potenzialità per funzionare. Se tutti ci sfiduciamo ad averla vinta saranno sempre e solo le ecomafie. Quanto al titolo dell’articolo è inerente al provvedimento dell’ennesimo rinvio e siamo all’ottavo. Preferibile, sarebbe stato a nostro parere, testare il sistema sul campo e apportare le modifiche necessarie. Quanto al premier Letta se davvero leggesse l’articolo saprebbe discernere il nostro appello per una lotta al problema che da sempre affligge gli italiani e riteniamo che assolutamente non si possa esprimere un Capo di Governo con “Ohibò e che cosa è successo?” in quanto sicuramente è a conoscenza del problema. Quanto alla foto, purtroppo è la dura realtà, quella che non ci dobbiamo nascondere e quella che ogni cittadino può constatare con i propri occhi quando si trova di fronte a discariche abusive che devastano il nostro territorio e sono una vergogna agli occhi dell’Europa. Quindi la invitiamo a non trarre errate conclusioni dal nostro articolo, la preghiamo anche di non denigrare l’informazione che noi quotidianamente diamo affermando “se questa vi sembra una fedele rappresentazione dei fatti…”. Noi non vogliamo più rinvii, il tempo è scaduto e l’Italia ha bisogno proprio di fatti! Grazie del contributo, buona giornata.

      Rispondi
  18. Forse vi è sfuggito che il decreto di proroga è stato disposto dal Governo Monti…

    Rispondi
  19. Non potete non pubblicare un commento, che non è né polemico, né denigratorio e si limita ad evidenziare una grave inesattezza. Non c’è alcun motivo per non pubblicarlo.

    Rispondi
    • “L’ultimo era stato quello su cui era intervenuto il decreto ministeriale di Clini che aveva spostato la data dal 30 giugno 2013 al 1 ottobre 2013. Era stato l’ottavo rinvio. Ora è Flavio Zanonato, l’attuale ministro allo Sviluppo Economico, che ha già parlato di un Sistri che va semplificato “per far sì che non rappresenti un ostacolo ingiustificato all’attività imprenditoriale”. Questo è quanto riportato nell’articolo, quindi CLini, governo Monti, siamo stati noi stessi ad affermare che ha effettuato il rinvio a ottobre. Inoltre è sottolineato anche come Zanonato abbia, in Confindustria, ribadito la necessità di rendere il sistema più agile alle imprese. Quanto all’accusa che non pubblichiamo un commento, le ricordiamo che pur non essendo obbligati è tuttavia nostra politica pubblicarli tutti quelli che non contengono turpiloquio o discriminazioni razziali, di genere e religiose. Se il suo è stato messo per qualche ora in sospeso ciò deriva dai tempi necessari alla risposta che possono essere più o meno rapidi. Non è comunque importante chi abbia materialmente decretato i rinvii, ma il fatto che a tutt’oggi il sistema non è ancora operativo. Comunque è necessario chiarire che ulteriori manifestazioni singole o di gruppo contrarie al sistema Sistri vanno rivolte al ministero dell’Ambiente e non su un blog che ha solo compiti informativi e non decisionali.

      Rispondi
  20. isabella

     /  giugno 17, 2013

    Dopo tutti questi fiumi di inchiostro, credo che si possa convenire su alcuni particolari.

    Un sistema valido ed efficiente di tracciabilità informatica dei rifiuti starebbe a cuore a tutti, cittadini, governanti e operatori onesti del settore.

    Per il momento il SISTRI non è un sistema valido e mi spiace che continuiate a rifiutarvi di capire che non è “valido in se” come i sistemi di controllo del traffico aereo, poichè gestire i rifiuti non è soltanto spostarli da un punto all’altro del paese, ma ci sono a monte e a valle del “viaggio” un sacco di altre questioni più complesse, che il sistri ha affrontato in modo sbagliato e non corrispondente alla realtà operativa.

    Le ecomafie (orrenda parola comparsa almeno un centinaio di volte, come se non esistessero sinonimi) sono momentaneamente disinteressate dal SISTRI. Oggi si muovono senza alcun documento cartaceo, chissà perchè domani dovrebbero precipitarsi ad iscriversi al sistri?

    E’ pur vero che oggi vengono accertati ogni anno centinaia di reati ambientali, consideriamo però che la stragrande maggioranza di quelli che vengono “accertati” sono rappresentati da errori o dimenticanze nelle “scritture obbligatorie” (in certi casi anche la mancanza di una crocetta, può essere penalmente sanzionata). Se davvero si vogliono contrastare gli illeciti bisognerebbe intensificare i controlli per le strade e non continuare soltanto a distribuire multe per mancanza di crocette a chi, almeno, opera in modo autorizzato e onesto.

    Se vi domandate CHI HA INTERESSE A RIMANDARE IL SISTRI, vorrei provare a rispondere:
    1) certamente la SELEX – hanno preso un pacco di milioni per progettare una cosa nata morta. Se davvero dovesse partire e crashare dopo un giorno (é già successo) certamente non potrebbero più continuare a sostenere che la colpa è: dei camionisti trogloditi che non lo vogliono usare, del ministero che non mette il pugno duro, delle associazioni di categoria che remano contro.. ecc….
    2) certamente il Ministero dell’Ambiente – come struttura in sè e come personaggi che si sono succeduti, si dichiarano costretti a rimandarlo perchè effettivamente non va molto bene e perchè ci sono resistenze al suo utilizzo. E se invece fossero costretti a spiegare perchè, da Pecoraro Scanio in avanti, a fronte di un progetto semigratuito messo a punto dall’APAT è è stato necessario buttar su questo mostruoso Moloch mangiadenaro.
    3) le associazioni di categoria – premono per i rinvii per mostrare ai loro associati quanto sono bravi e presenti. Mentre all’inizio sviolinavano ben bene sui comunicati del Ministero.

    Tutti questi soggetti ricordano alla perfezione la massima latina: “quod differtur saepe auffertur”, nell’applicazione della quale sono maestri indiscussi.

    Si potrebbe andare avanti anche a lungo in questo elenco nel quale i trafficanti illeciti di rifiuti occuperebbero sempre l’ultimo posto.

    Rispondi
    • Premesso che il blog non inchiostra e non inquina, il Sistri in sè ha tutte le potenzialità per funzionare. Se la modulistica o la tracciabilità danno dei problemi – e di conseguenza i ministri competenti hanno chiesto ulteriori rinvii – ciò, evidentemente, dipende dall’insufficiente capacità di dare pratica applicazione ai principi tecnico-scientifici su cui si basa il sistema. Per quanto riguarda il termine ecomafia, che a Lei non piace, poichè è entrato nel linguaggio comune è diventato il termine più idoneo per esprimere un certo tipo di malavita organizzata e quindi lo utilizziamo per facilitare la comprensione del fenomeno. A proposito delle ecomafie che secondo Lei non si iscriveranno mai al Sistri, a nostro parere non è che si devono iscrivere, bensì scomparire! Il Sistri di conseguenza serve per accertarsi che il percorso e la tipologia di rifiuto corrispondano a quanto dichiarato e per ricavare dall’insieme dei dati emersi progettualità future. Pertanto se le ecomafie non sono iscritte e si permettono di transitare sulle strade occorre affidarsi ai controlli tradizionali operate dalle forze dell’ordine, anche eventualmente rinforzari se necessario.
      Invece sul problema delle “crocette” è appena il caso di farle presente che una “crocetta” può e deve rappresentare un momento importante della modulistica e quindi del tipo di merce trasportata, della quantità e del percorso. Se una crocetta è priva di senso o di secondaria importanza si può anche eliminare – dal modulo – la corrispondente domanda, ma non dire a priori che la “crocetta” è irrilevante. In merito alle sue ipotesi relative a chi abbia interesse a rimandare l’applicazione del metodo noi non esprimiamo pareri in quanto non abbiamo le prove di quello che afferma. Ogni critica e ogni apporto per il miglioramento del sistema è evidente che va rivolto nelle sedi opportune del Ministero dell’Ambiente, che come ovvio non corrisponde a questo blog.

      Rispondi
  21. “Comunque è necessario chiarire che ulteriori manifestazioni singole o di gruppo contrarie al sistema Sistri vanno rivolte al ministero dell’Ambiente e non su un blog che ha solo compiti informativi e non decisionali”.
    Infatti stiamo parlando delle informazioni fornite sul blog e non del fatto che il Sistri debba essere attivato o meno.
    “Quanto al titolo dell’articolo è inerente al provvedimento dell’ennesimo rinvio e siamo all’ottavo”.
    Appunto! Nel titolo è citato il “governo Letta” e l'”ennesimo rinvio” è stato deciso dal governo Monti. Ci sarà una differenza?
    “Non è comunque importante chi abbia materialmente decretato i rinvii”.
    Non ha importanza? Da qui il titolo dell’articolo?

    Rispondi
    • Cominciamo a distinguere le cose: il governo Letta è d’accordo sul rinvio in quanto il ministro Zanonato si preoccupa del fatto che le imprese potrebbero essere danneggiate, rebus sic stantibus, da una modulistica non agile e non appropriata quindi come vede sostiene il rinvio anche se materialmente non lo ha decretato. Quanto poi al titolo del nostro articolo lo stesso si domandava – senza attribuire la paternità del rinvio a questo o al precedente governo – se e in che modo il governo Letta avrebbe portato avanti la lotta alle ecomafie. E allora di cosa stiamo confutando? Del sesso degli angeli?

      Rispondi
  22. Noi abbiamo già ampiamente risposto alle domande tra Mud e Fir, tra Letta e Monti e sulle potenzialità del Sistri, non intendiamo quindi aprire un nuovo dibattito che sarebbe solo una ripetizione sterile di cose già dette. Se poi Lei cercasse canali per pubblicizzare il forum del Sistri, questo blog non può rappresentare lo strumento per questo scopo. Inoltre trovare linkato un nostro articolo con chiaro intento diffamatorio, lei che gestisce un forum, sà perfettamente che non si deve fare.

    Rispondi
  23. Non c’è alcuna necessità di pubblicizzare nulla (pare sia avvenuto l’esatto contrario, in verità), né di rendere pubblici i link.
    L’invito è rivolto unicamente a chi ha scritto l’articolo: credo sia sempre istruttivo raccogliere il feedback di quanto prodotto.
    Buon lavoro.

    Rispondi
    • Non siamo noi ad aver linkato un articolo del forum e non siamo noi ad aver postato un nostro articolo nel vostro spazio. Abbiamo unicamente redatto un articolo con opinioni redazionali che probabilmente hanno sollevato il velo su una realtà scomoda e quindi ci stiamo chiedendo se stiamo diventando oggetto di stalking. La sollecitiamo nuovamente a eliminare il link con cui sul vostro forum si diffama il nostro articolo.

      Rispondi
  24. In tutta franchezza, da un argomento che poteva risultare molto interessante è scaturita una discussione noiosissima. Ognuno potrà ricercare le ragioni per le quali ciò sia accaduto.
    Il link all’articolo può essere tranquillamente rimosso. L’articolo ed il blog sono pubblici, quello che c’era da dire è stato detto ed i lettori hanno la libertà di leggere e formarsi una propria opinione.
    Personalmente sono sempre propenso a rivedere le mie.

    Rispondi
    • Le do ragione, il nostro blog di solito è brillante, mentre la conversazione era diventata noiosa. Grazie per aver prontamente rimosso il link.

      Rispondi
  25. Mi pare doveroso e corretto aggiornare la discussione con le conclusioni del tavolo tecnico istituito dal ministro Orlando e coordinato dall’ex ministro Edo Ronchi, di cui riporto alcuni passi:
    “Premesso che condividiamo l’utilità di un sistema di tracciabilità che, da un lato, sia idoneo a rendere trasparenti la gestione e le movimentazioni dei rifiuti e, dall’altro, sia fruibile dalle imprese senza eccessivi sovraccarichi organizzativi, riteniamo che sia ormai necessario prendere atto che il SISTRI non risponde affatto a questi requisiti che vanno applicati insieme.
    Fra le possibili soluzioni occorrerebbe scegliere quelle con minori sovraccarichi organizzativi per le imprese: il Sistri è stato avviato come modello unico, senza possibilità di reali comparazioni con altri, più semplici, più flessibili e a minori oneri organizzativi.
    […]
    il continuo rinvio del Sistri è esso stesso una prova della non funzionalità operativa di questo sistema a causa proprio del suo eccessivo sovraccarico organizzativo per le imprese.
    Siamo convinti che il termine del 1 ottobre 2013, qualora fosse confermato, comporterebbe notevoli disagi delle diverse decine di migliaia di imprese e di operatori che producono e gestiscono rifiuti pericolosi
    […]
    Riteniamo che sia inopportuno utilizzare tale scadenza anche solo come sperimentazione poichè già sappiamo che il Sistri è troppo oneroso e abbiamo avuto già sufficienti prove della sua non funzionalità.
    Occorre prendere atto che il Sistri non è idoneo perchè comporta eccessivi sovraccarichi organizzativi e che va quindi abolito con un intervento legislativo,…”

    Rispondi
    • Sarebbe interessante sapere cosa succederà il 30 giugno 2013,dato che la fonte legislativa primaria che attualmente regola il Sistri, cioè l’articolo 52 del Decreto Legge n. 83/2012, convertito con modifiche nella Legge n. 134/2012, statuisce che “… il termine di entrata in operatività del Sistema SISTRI ….. è sospeso fino al compimento delle anzidette verifiche e comunque non oltre il 30 giugno 2013…” Sarebbe illegittimo pertanto il DM 96/20138 (in quanto norma secondaria rispetto alla legge 134/12) che proroga l’attuazione del Sistri al 1° ottobre 2013 ed al 3 marzo 2014. Forse il Ministro dell’Ambiente invece di istituire tavoli tecnici,dovrebbe fare in fretta ad armonizzare le norme contrapposte, magari con una nuova norma… a questo punto di estrema urgenza!

      Rispondi
      • Sarebbe opportuno. Ma, trattandosi appunto di norma di rango primario, il compito non spetta al ministro, bensì al Parlamento o al governo con decretazione d’urgenza.

      • Perchè afferma questo? La norma primaria a cui Lei si riferisce era un Decreto Legge, poi approvato e divenuto Legge! Vista l’urgenza e il tempo che stringe perché, se si vuole o si ritiene opportuno non seguire la stessa strada? Sembrava ovvio e palese, nella nostra prima risposta, che al Ministro dell’Ambiente, come membro del Governo spettasse preparare il Decreto, com è d’uso, vista la sua competenza nella materia e al Governo presentarlo!

      • Appunto, al governo intero non al ministro con atto proprio (come è avvenuto per l’ultima proroga voluta da Clini). Con un decreto legge che deve essere poi convertito dal Parlamento. Le responsabilità dunque sarebbero tante, non solo di Orlando. Peraltro, sul DM 96/2013 pende già un ricorso al TAR della Confindustria di Cuneo. Vedremo come andrà a finire e, soprattutto, quali decisioni assumerà a breve il ministro, sulla scorta della relazione di Edo Robchi il quale, è opportuno rammentarlo, non è il primo sconosciuto che passa, ma il ministro dell’ambiente che ha legato il suo nome alla prima legge sui rifiuti in Italia di derivazione comunitaria.
        E anche l’eventuale abolizione del Sistri, comunque, dovrà passare per il Parlamento e non può essere autonomamente decisa dall’esecutivo. Tutti i nostri rappresentanti avranno modo di dire come la pensano e di metterci la faccia. E ogni cittadino trarrà le proprie conclusioni.

      • Giusto, ogni cittadino trarrà le proprie conclusioni. Di sicuro saranno in ogni caso amare, perché sembra di poter dedurre che non abbiamo voluto o saputo cogliere l’occasione di contrastare le ecomafie e abbiamo invece sprecato molto tempo e molti soldi alle spalle dei cittadini che avevano sperato in un futuro meno inquinato e in affari meno sporchi.

  1. I nostri 7 giorni: tutto quello che resta impresso | tuttacronaca
  2. Ecomafie: scoperto un sito dal Corpo Forestale | tuttacronaca
  3. Ecco i danni delle ecomafie? | tuttacronaca
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  5. Il 1° ottobre parte il SISTRI, ancora proteste e richiesta di approccio soft | tuttacronaca

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