Inaugurata la nuova stazione Alta velocità di Reggio Emilia, la Mediopadana, opera dell’archistar Santiago Calatrava che l’ha voluta come un’onda bianca in piena Pianura Padana. La struttura è composta da 19 moduli della lunghezza di 25,4 metri, costituiti da una successione di 25 portali di acciaio sfalsati e distanziati tra loro di circa 1 metro e che delineano un andamento sinusoidale. Lunga 483 metri, la larghezza e l’altezza della struttura variano fino a un massimo di 50 e 20 metri e si calcola che sarà utilizzata da due milioni di utenti. L’architetto spagnolo è anche autore dei tre ponti che accompagnano dal casello autostradale alla stazione e per questa sua opera ha utilizzato acciaio bianco, calcestruzzo e vetro. La stazione si sviluppa su due livelli lungo il viadotto esistente, inglobando al piano superiore binari, banchine e spazio delle risalite che conducono all’ingresso. Al piano terra, le corrispondenze con treni regionali e linee pubbliche, i servizi per i viaggiatori e gli spazi per i servizi commerciali. Il tutto è valso un investimento di 79 milioni da parte della Rete Ferroviaria Italiana e Regione Emilia Romagna e qualche critica è arrivata sull’utilità di questa stazione che ha richiesto l’impiego di circa 14mila tonnellate di acciaio (una volta e mezzo il peso della Tour Eiffel). Il nuovo scalo dista circa 4 chilometri dal centro di Reggio Emilia e rappresenta l’unica fermata intermedia sulla linea Alta Velocità tra Milano e Bologna. Lontana dal centro cittadino, per restare sulla AV, ma vicinissima all’autostrada A1, che le sta a soli 30 metri di distanza.
Metti un’onda in piena Pianura Padana: inaugurata la stazione Calatrava
Pubblicato da tdy22 in giugno 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/09/metti-unonda-in-piena-pianura-padana-inaugurata-la-stazione-calatrava/
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fausto
/ giugno 9, 2013Rappresenta in maniera impeccabile la logica dell’alta velocità italiana: priva di collegamento alla rete ferroviaria regionale, scarsamente collegata ai mezzi pubblici locali (e comunque parliamo del solo centro cittadino di Reggio), costosissima.
Una cattedrale nel deserto, anzi: in mezzo ai campi. Sembra fatta apposta per tenere lontani gli utenti, specialmente i pezzenti come il sottoscritto che non possono ovviamente permettersi un taxi per decine di km. Noi pezzenti continueremo ad andare a Milano con i regionali privi di portiere, almeno finché non verranno aboliti.
Fa piacere sapere che l’abbiamo pagata tutti insieme, e che è stata studiata con cura certosina per impedirne l’impiego ai più: evidentemente l’idea che un impiegato precario potesse raggiungerla doveva avere destato parecchia preoccupazione. Un vero monumento alla caratura dei nostri amministratori pubblici. Festeggiamo.
tuttacronaca
/ giugno 9, 2013Motivo per il quale è stata criticata: la “logica” italiana, tutelare chi di tutela ne ha già e non preoccuparsi di tutti i problemi, e quelli dei trasporti pubblici sono tanti, che ruotano attorno. Sembra la realtà quotidiana sia un universo altro…