Al centro della querelle c’è una piscina comunale che è stata concessa dal comune per una festa della comunità gay milanese. Più che un attacco alla morale sembrerebbe però un attacco politico quello di Massimiliano Bastoni, Lega Nord, nei confronti del primo cittadino “Che il sindaco Giuliano Pisapia avesse debiti elettorali da pagare alla lobby omosessuale lo sapevamo da tempo, ma che arrivasse a concedere uno dei migliori impianti sportivi della nostra città per feste hot-gay non possiamo proprio accettarlo”, il problema è quindi di tipo elettorale? Che poi ci fosse una lobby compatta di omosessuali in politica è un dato nuovo… “La piscina Saini è meta di famiglie e bambini e tale deve rimanere: non è assolutamente ammissibile che venga utilizzata per bisbocce di questo genere”, prosegue Bastoni. “Trasformare queste sedi in night club a cielo aperto ci fa venire il voltastomaco”
La piscina è un luogo pubblico e in quanto tale deve essere un bene di cui può usufruire tutta la comunità di cittadini e se già famiglie e bambini usano la struttura non si può discriminare una fascia di utenti aventi diritto di usufruire al pari di tutti gli altri solo per le tendenze sessuali… è la costituzione che pone i cittadini sullo stesso piano a prescindere dal loro orientamento sessuale.