La polemica non è nuova, ma è la vastità del fenomeno che spaventa. E’ il Guardian ad aver fatto uno scoop pubblicando un ordine segreto che obbliga il secondo provider statunitense a fornire informazioni a strascico alla National Security Agency (NSA) sulle chiamate quotidiane degli utenti. L’ordine è stato dato dalla Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC) e stabilisce l’obbligo per l’azienda fornitrice di servizi di telecomunicazione di un’attenta e meticolosa raccolta di dati sensibili.
L’ordine è stato firmato dal Presidente Obama a metà aprile e scadrà, se non verrà rinnovato, il 19 luglio 2013. Ora il partito repubblicano americano ha in mano un’arma micidiale da scagliare contro la seconda amministrazione Obama: le pratiche illiberali messe in atto per sventare gli atti antiterroristici che poi si ripercuotono sull’attività quotidiana di molti cittadini americani. Quanto costa in termini di privacy il terrorismo agli statunitensi? Il Grande Fratello Usa quali ripercussioni avrà su Obama? Quei milioni di telefonate registrate saranno utili o sono solo una misura imponente che però non è efficace?
La Casa Bianca respinge però ogni tipo d’accusa… si apre un nuovo capitolo?