Associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in atto pubblico e riciclaggio questi sono i reati contestati ai quattro arrestati che questa mattina sono finiti in manette per una megatruffa effettuata ai danni dell’Inps e del ministero della Giustizia. La procura di Roma in un’operazione coordinata da Nello Rossi ha accertato alcuni illeciti che, con ogni probabilità, venivano perpetrati ai danni dell’Ente previdenziale e del ministero da alcuni avvocati, dai collaboratori di studio e, ovviamente, facilitati e resi possibili dai funzionari dell’Ente stesso. Gli arresti sono stati disposti dal gip Paola Della Monica.
L’arresto più eclatante è quello del senatore Aldo Di Biagio (Scelta Civica per l’Italia), per il quale si ipotizza il reato di associazione per delinquere. Il gip contesta a Di Biagio alcuni assegni circolari per un ammontare pari a 443.589 euro.
“Non ho capito nemmeno io di che cosa si tratta: mi inquisiscono per aver promosso una causa, quindici anni fa, quando ero responsabile del patronato Enas. Io sono sereno, aspetto solo di conoscere i dettagli di questa vicenda”, dice il senatore di Scelta Civica. “La mia attivita’ in Scelta Civica, comunque, non c’entra assolutamente nulla”, ha concluso.
La truffa ammonterebbe a 22 milioni di euro e vedrebbe coinvolti, oltre a Di Biagi, gli avvocati, Nicola Staniscia e Gina Tralicci e un’impiegata dell’Enas in Croazia, Adriana Mezzoli.