Le celebrazioni per la Festa della Repubblica sono in corso in tutta Italia. Una festa che dovrebbe ricordarci come lo Stato protegge i suoi cittadini. E mentre le forze armate sfilano per Roma sotto gli occhi di politici soddisfatti, cade nel silenzio il fatto che, di quelle stesse Forze Armate, di questa stessa nazione, fanno parte anche i due marò Latorre e Girone, che si trovano in India, dimenticati dalla Repubblica che volevano difendere e che sembra averli abbandonati. Ma c’è chi a loro pensa, sono gli italiani all’estero che hanno invato una petizione al segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki moon. Quello che si chiede all’Onu è che venga monitorato il loro processo, ormai imminente e di promuovere” un arbitrato internazionale. I due fucilieri di Marina, si legge, “non sono terroristi, ma militari che combattevano la pirateria”. L’ideatore dell’iniziativa è Giorgio Caruso, fondatore del gruppo “Italiani nel mondo – salviamo i nostri marò”, che l’ha lanciata, da New York, dopo averla raccolta dalle pagine Facebook delle famiglie Latorre e Girone. Margaret, la madre americana di Caruso, che negli anni Cinquanta è stata giornalista del New York Times, lo ha aiutato a scrivere il testo. In Amelica si mobilitano, si cerca di far arrivare quanto più lontano possibile quest’iniziativa, in Italia il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha invitato sul palco della parata ai Fori imperiali i familiari dei due fucilieri. Qualche ora prima li aveva chiamati a Delhi. Un magro contentino per due uomini che chiedono solo di riavere indietro la propria libertà e di essere tutelati dal loro governo. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha chiesto “compostezza” e di “urlare” di meno. “Non so se dovrei bombardare l’India, rompere i rapporti commerciali, ritirare l’ambasciatore” ha aggiunto con una facile battuta. Forse dovrebbe solo alzare la testa e mostrare all’India la dignità nazionale Italiana. E mostrare agli italiani che al governo importa il loro benessere. Quel giorno, sarà un bel giorno per festeggiare la Repubblica.
Ecco cosa accadeva poco più di un anno fa a Roma: gli italiani rivogliono i loro marò in patria!
Luciana
/ giugno 8, 2013Cosa significa se la petizione è partita dall’America o dall’Italia, l’importante che ci sia e tutto il mondo partecipa alla petizione, ovviamente moltissimi gli italiani d’Italia, d’America, d’Australia e da tutto il mondo. Siamo già arrivati ad oltre 8000 in pochi giorni.
Smettiamo di criticare tutto e tutti. Siamo stufi. Un po’ di pragmaticità! W I DUE FUCILIERI DI MARINA, SIAMO TUTTI CON LORO! LI ABBRACCIAMO!
tuttacronaca
/ giugno 8, 2013Gli abbracci sono sicuramente graditi ma i mesi che stanno passando in India lontano dalle famiglie e dagli affetti nessuno li può rendere loro. E sicuramente la petizione è un’ottima idea ed è un segnale più che positivo che continui a ricevere firme, il fatto che abbiamo proposto il link dovrebbe rendere chiaro che l’appoggiamo. Ma resta il fatto che è assurdo il governo italiano resti in silenzio e la petizione arrivi dall’estero: significa che gli italiani non hanno rispetto del proprio Paese e dei propri militari. Ed è da notare che l’impulso è arrivato da chi vive lontano dalla propria terra, una terra che non offre possibilità di prospettiva futura come non la sta offrendo ai due marò.