Che succede se una figlia diventa una Femen in Tunisia? La famiglia si scusa con la folla e cerca di attribuire la protesta della ragazza a problemi psicologi con la famiglia, ridimensionando le accuse politiche di Amina. Dal carcere, dove è stata rinchiusa domenica scorsa a seguito dell’ennesima protesta che l’aveva vista protagonista di alcune scritte sul muro di un cimitero e per essere stata trovata in possesso di una bomboletta di gas urticante, la Femen non può parlare. Sua madre si è mostrata alle telecamere e ha spiegato, esibendo certificati medici dell’ospedale El Razi, che Amina è affetta da problemi psichici riconducibili al fatto che i genitori, qualche anno fa, si erano trasferiti per lavoro in Arabia Saudita e la figlia non ha mai elaborato questa separazione. Sempre la madre ha poi dichiarato che Amina ha incontrato, poi, questo gruppo di Femen su Facebook e loro hanno manipolato la mente di una ragazza disturbata per farle assumere comportamenti “osceni”. Per questo la famiglia dopo la prima foto che ritraeva la ragazza a seno nudo aveva cercato di tenerla chiusa in casa. Ma queste tesi sono molto controverse. C’è chi infatti sostiene che Amina sia stata drogata, portata da uno stregone, costretta a leggere libri religiosi che parlano del ruolo della donna e ancora imprigionata dalla sua famiglia in casa.
Al momento Amina rischia 2 anni due anni di reclusione per la scritta e sei mesi per lo spray urticante.
La famiglia sta cercando di salvare la figlia o sta cercando solo di mantenere integro l’onore?