La Merkel va in udienza dal Papa… e non è un fatto puramente religioso, anzi qui ha natura politica. Un fatto storicamente anomalo se si pensa che i Pontefici di solito non ricevono i capi di stato nell’anno elettorale. Solo nel 2004 ci fu infatti la rottura di questo “protocollo” quando Giovanni Paolo II concesse a George W Bush un’udienza a pochi giorni dalle elezioni, nella quale si manifestò una grande affinità sui temi etici che poi fu il motivo principale per cui i vertici del cattolicesimo “made in Usa” iniziarono quindi a massacrare Kerry, nonostante fosse di fede cattolica. Quindi la visita di oggi della Merkel non va sottovalutata e traccia un percorso verso la rielezione della “lady dell’austerity” perché sicuramente questa visita è spendibile a livello elettorale. Già molti giornali hanno ribadito come a Francesco piaccia la politica della Merkel, come ci siano dei punti di accordo profondi tra quella Chiesa di povertà e l’economia dell’austerity… e se può sembrare una forzatura per chi sa guardare oltre alle parole e individuare invece i vantaggi che ne possono derivare da un’alleanza Vaticano-Germania, per molti sarà comunque uno spot elettorale vincente. 45 minuti di udienza (un tempo ben superiore ai 20 minuti che solitamente il Papa concede alle udienze private) segnano un percorso preciso nel quale si andrà a giocare la partita della Cancelliera… un programma conservatore che ponga le basi per uno scambio duraturo. In fondo non molti giorni fa la Merkel aveva ripreso la frase di Francesco “l’economia deve servire l’uomo”… ma in questo momento è più l’uomo che sta servendo l’economia!
driuorno
/ Maggio 19, 2013L’ha ribloggato su BABAJI.