“Chi può essere al sicuro di un’eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora per difendersi l’unico mezzo è non scrivere più nulla. Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati”:è quanto si legge su un post di Grillo . E per la prima volta il post non si può commentare.
22 sono le persone indagate a Nocera per “Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica”. Grillo fa un appello Napolitano: “Invito il Presidente della Repubblica a chiedere l’abolizione dell’articolo 278 (vilipendio del presidente della Repubblica) sconosciuto nella maggior parte delle democrazie occidentali”.
Il comico sempre dal suo blog si scaglia contro il reato di vilipendio: “Nel ventennio – si legge – si tutelava dal delitto di lesa maestà la figura del re e di Mussolini, dal dopoguerra i presidenti della Repubblica. Il reato di vilipendio non è qualcosa rimasto sulla carta, a monito. È stato invocato innumerevoli volte, spesso dai partiti a scopi politici, e anche applicato. Il confine tra critica e vilipendio (“considerare vile”) è materia più indefinibile del sesso degli angeli”.
Nel Paese che vorremmo forse non ci sarebbe bisogno di quell’articolo perché nessuno oserebbe mai usare termine offensivi contro un Presidente che, per antonomasia, è giusto, onesto, trasparente… nel Paese che vorremmo ci sarebbe rispetto e fiducia, non servirebbe quindi una legge.