E’ morto all’età di 92 anni Ottavio Missoni. Il celebre stilista si è spento nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese, dopo esser stato ricoverato il 1° maggio in seguito a un malore e dimesso qualche giorno dopo. Si aggiunge questa perdita nella famiglia Missoni mentre continuano le ricerche di Vittorio, scomparso il 4 gennaio a Los Roques, in Venezuela, mentre stava viaggiando su un aereo da turismo con la compagna e una coppia di amici.
Nato nel 1921 a Ragusa, nell’allora regno di Jugoslavia, a sei anni si trasferisce con la famiglia a Zara, dove rimane fino al ’41, dividendo il suo tempo tra lo studio e l’atletica leggera, sua grande passione che seguirà per tutta la vita correndo i 400 metri piani e i 400 ostacoli. Fatto prigioniaro degli alleati durante la battaglia di El Alamein, si trasferisce a Trieste nel ’46, quando viene rilasciato dal campo di prigionia. Nella città apre un laboratorio di maglieria e nel 53 sposa Rosita, con la quale avvia un’attività a Gallarate salvo poi spostare la produzione a Sumirago, che diventerà la residenza della sua famiglia, che comprende i figli Vittorio, Luca ed Angela.
Sono gli anni ’60 quando gli abiti Missoni iniziano ad apparire sulle riviste di moda ma è il ’62 a segnare la svolta. Missoni inizia ad utilizzare la macchina da cucito Rachel, nata per la lavorazione degli scialli. Le sue creazioni appaiono così colorate e leggere e catalizzano l’attenzione mondiale. Nel ’69 una rivista americana gli dedica la pagina d’apertura e, l’anno successivo, i magazzini Bloomingdale’s aprono una boutique dedicata alla sua linea. La prima boutique a Milano arriverà nel 1976.
“Per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta”.
-Ottavio Missoni-