E’ stata intercettata a Milano, al centro smistamento delle Poste, una lettera contenente oggetti simili a proiettili. La missiva, indirizzata a Silvio Berlusconi, è stata bloccata dagli addetti dell’ufficio dopo che, al controllo dei raggi x, la sagoma degli oggetti è apparsa distintamente.
Non è la prima volta che il Cavaliere riceve simili lettere. Già a gennaio del 2010 era stata recapitata, alla sede del quotidiano “Il Giornale”, una busta con dentro due proiettili accompagnati da una lettera di avvertimento rivolta all’editore, Paolo Berlusconi, e all’allora leader di Forza Italia. Il messaggio “Basta campagne antiislam vi spareremo e poi vi faremo saltare in aria come la Bhutto in Pakistan” reso noto dallo stesso giornale, aveva scatenato le manifestazioni di solidarietà da tutto il mondo politico, compreso Palazzo Chigi. All’epoca, le pallottole a salve erano “il preavviso per i fratelli Berlusconi: una per Silvio e una per il fratello, responsabili delle porcate che scrivono sul giornale e della loro politica antiislam. Alla prima occasione propizia, con o senza predellino, faremo come hanno fatto in Pakistan con la Bhutto: un colpo con pallottole vere in testa e poi un kamikaze, all’italiana, per essere certi della loro scomparsa da questo mondo. Le guardie del corpo e i servizi di sicurezza non potranno fermarci perché non siamo prevedibili. Allah è grande”. Ma non solo Berlusconi era finito nel mirino: il dicembre precedente era stata recapitata una busta gialla alla redazione de Il Giornale, dentro cui c’erano tre buste più piccole e bianche contenenti ogive di proiettili destinati agli allora ministri dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e dello sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e al viceministro dell’Economia Vincenzo Visco. Mentre la settimana precedente un analogo episodio di intimidazione era avvenuto ai danni del quotidiano Libero.