Non si fermano gli scandali legati agli appalti per i cosiddetti “Grandi Eventi”, tra cui in primo piano spicca il G8 della Maddalena. Sono 18 le persone coinvolte a diverso titolo e si va dall’imprenditore Diego Anemone, all’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, dall’ex capo della Protezione civile Berolaso e all’ex dirigente del ministero della Cultura Gaetano Blandini. L’accusa è quella di concorso in corruzione che il pm Roberto Felici ha confermato con il rinvio a giudizio dei 18 indagati ripercorrendo in sostanza le ipotesi di reato che originariamente erano state formulate dai magistrati di Perugia prima che l’inchiesta fosse trasferita per competenza nella capitale. L’inchiesta ha già portato al sequestro di 16 milioni di euro reperiti tra quote societarie, immobili, terreni, conti correnti e autovetture.
L’indagine riguarda il meccanismo secondo cui Balducci, assegnava o faceva assegnare gli appalti delle opere pubbliche con procedura negoziata, evitando cioè la celebrazione di gare pubbliche, ad imprese direttamente o indirettamente riconducibili alla famiglia Anemone in cambio di favori anche sotto forma di finanziamenti. Così anche Bertolaso che, secondo gli inquirenti, in veste di pubblico ufficiale avrebbe favorito Anemone in cambio di denaro e benefit anche di tipo sessuale. A Balducci e Anemone, oltre a diversi episodi di corruzione, viene contestata (insieme ad altri 12 imputati) l’associazione per delinquere.
L’ennesimo episodio di soldi pubblici dissipati in opere inutili solo per far guadagnare amici e parenti.