Giuseppe Giangrande, il carabiniere ferito gravemente ieri davanti a Palazzo Chigi, “resta sedato, intubato e ventilato meccanicamente” mentre nel suo bollettino medico si parla di moderato ottimismo. Amalia Allocca, direttore sanitario del policlinico Umberto I, non fa però previsioni sulla futura mobilità del militare, sottolineando che “per ora la condizione neurologica non è valutabile”. Giangrande, in questo periodo,stava cercando di riprendersi dal lutto della moglie, avvenuto appena due 2 mesi fa. L’uomo non resta comunque solo, tutta la famiglia gli si è stretta attorno e con lui si trova la figlia 23enne, Martina, arrivata nella capitale dopo aver appreso la notizia. I giornalisti non paghi del bollettino medico, “freddo e impersonale” e che non fa scoop, hanno approfittato della presenza del fratello Pietro per farsi rilasciare ulteriori dichiarazione, in cerca di dettagli che rendano più “saporite” le notizie. “Mio fratello ha trascorso la notte tranquillamente, ha riconosciuto la figlia, l’ha vista. Ha mosso le palpebre. Ha cercato di parlare, ha tentato di rassicurarla come a dire ‘vai a casa nulla è accaduto”, racconta Pietro Giangrande prima di aggiungere: “Ha riconosciuto la figlia Martina e ha mosso le spalle. In nottata ha respirato da solo”. Un altro velo squarciato, quello che c’è di più sacro, la vicinanza di un padre ed una figlia, gettato sotto gli occhi di tuttti. La ragazza, che lo zio Ciro definisce forte, è ora circondata dall’affetto dei familiari e dai colleghi del padre e, secondo quanto dicono i parenti, ha ssorbito bene il colpo. E’ giusto intervistare i parenti, voler sapere ogni dettaglio della vita di Giangrande? Se ha riconosciuto la figlia, se ha mosso le spalle, se ha cercato di parlare? E’ giusto puntare l’ “obiettivo” sulla figlia, su una ragazza di 23 anni che ancora deve elaborare il lutto della madre e che si trova a dover affrontare un nuovo dramma? Ma a volte anche quest’intrusione sembra non bastare, la vita che si trasforma in un reality passa anche per i social network e per una frase postata tempo fa dal carabiniere nel suo profilo Facebook: “A volte la vita ti riserva delle brutte sorprese che ti fanno pensare a tante cose, l’importante è non abbattersi e ricominciare tutto da capo”. Deve ripartire da questo punto Giangrande, dalla sua famiglia, dalla sua stessa vita… non dalle troppe parole. Non è importante sapere che fosse una brava persona, un buon padre, uno stimato professionista. E’ stato la vittima innocente di una crisi nazionale di cui non ha colpa. Una crisi che ha spezzato tante vite ma questa volta, per fortuna, non ce l’ha fatta. Per questo va rispettato, la sua famiglia con lui, senza dover ogni volta per forza buttar giù una porta per osservarli nella loro intimità.
La famiglia si stringe intorno a Giangrande
Pubblicato da tdy22 in aprile 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/29/la-famiglia-si-stringe-intorno-a-giangrande/
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