La confessione arriva per tutti gli scrittori prima o poi e anche Candace Bushnel, creatrice di “Sex and the City” recentemente ha ammesso che Carrie Bradshaw è il suo alter ego, ma d’altra parte aveva anche conservato le iniziali quindi non c’era da stupirsi sull’autenticità della rivelazione. Quello che invece un po’ ha sorpreso sono le motivazioni: un personaggio inventato per non scandalizzare i suoi genitori eccessivamente conservatori, che non avrebbero certo gradito un romanzo scritto in prima persona dove la figlia rivelava amori ed esperienze sessuali più o meno memorabili.
Una vita descritta attraverso un personaggio che, quindi, sembra ricalcare episodio dopo episodio la vita della Bushnell. Lo decise quando iniziò a lavorare per l’Observer e scoprì che i suoi genitori si erano abbonati al giornale. Ora escono i “I diari di Carrie” – prequel di “Sex and the City“ che vede una Carrie Bradshaw giovanissima alle prese con la New York anni Ottanta e con i primi amori fallimentari, quindi sotto gli occhi di tutti ci sarà la giovanissima scrittrice sempre alle prese con amori improbabili.
Sex and the City, è un’analisi sociale, un mondo newyorkese che spinge al massimo alcune aspirazioni e stili di vita che pian piano si stanno modificando nella Big Apple e così la scrittrie per non perdere il suo pubblico ha pensato di tornare indietro nel tempo… per poter avvicinare sia un pubblico di giovanissimi, sia poter continuare a usare quella formula che da tanti anni non ha mai avuto un calo di interesse se non per brevissimi periodi. Quindi una doppia operazione di marketing che potrebbe essere talmente vincente da bissare e superare Sex and the City.