Il nome di Matteo non ha mai convinto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alle prese con l’ennesimo giro di consultazioni con i partiti. E adesso, in pista per la guida del governo di larghe intese, restano i nomi del vice segretario del Pd Enrico Letta; Enrico Giovannini, presidente dell’Istat nonché uno dei dieci saggi nominati dal capo dello Stato a fine marzo; Franco Gallo, ex presidente della Corte Costituzionale; Giuliano Amato, carta da sempre in campo per un esecutivo di larghe intese, anche se non gradita alla Lega.
Si pensa davvvero che con questi voti sia attuabile un cambiamento? Uomini politici di vecchio stampo o a capo di istituzioni “conservatrici” come l’Istat che per cambiare un paniere aspetta che un prodotto vada fuori commercio e poi lo inserisce con prudenza, in modo da non far più capire quanta inflazione ci sia in Italia. Vogliamo poi un Franco Gallo, un ex presidente della Corte Costituzionale? Non si può gridare allo scandalo e perpetrarlo con decisioni medievali.
Ecco perchè ci voleva Rodotà!
teddyboys8284
/ aprile 23, 2013medioevo? cavernicoli
tuttacronaca
/ aprile 23, 2013Chiamasi rinnovamento: ripartire da zero… dalle origini (le loro). Buono onomastico!
teddyboys8284
/ aprile 23, 2013ovviamente (le loro) grazie
tuttacronaca
/ aprile 23, 2013🙂