Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, Matteo Renzi non ha dubbi… il Premier deve essere Enrico Letta. Il sindaco di Firenze si auspica per il Pd un entrata in governo da protagonisti, poi ammette, «Abbiamo perso le elezioni. Così ci tocca governare con gli altri. E non è un inciucio. Non è che propongo io un governo ampio con il Pdl. Ormai è un dato di fatto. C’erano tre alternative dopo il voto: o si tornava a votare, o si faceva un accordo con Grillo o con il Pdl. Invece per due mesi ci siamo bloccati solo su alcune possibilità. Bersani ha fatto bene a sperare di convincere il M5S. Ma loro hanno ribadito il ‘no’. E Bersani ne ha preso atto. La sua strategia lo ha portato a dimettersi e gli va riconosciuta grande serietà.»
Quanto a Franco Marini, Renzi non si nasconde: «Dice che ho un’ambizione smodata? È vero. Io ho l’ambizione di cambiare l’Italia. Ho grande rispetto per Marini e mi è dispiaciuto aver fatto una battaglia con lui. Ma io quello che pensavo gliel’ho detto in faccia come quando disse che ci voleva un cattolico sul Colle. Io ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo. La religione non può essere un titolo per rivendicare un posto in politica. Essere ambiziosi è una cosa bella, di cui non vergognarsi diverso è essere arroganti. Penso che questa politica mediocre e meschina abbia ridotto la dimensione dei nostri sogni, preferisco dei giovani ambiziosi a dei giovani bamboccioni».
Matteo Renzi commenta anche il discorso di Napolitano «Un gesto straordinario accettare la candidatura. La politica aveva fallito. Le tre minoranze del Parlamento non riuscivano a trovare accordo. Il suo è stato un gesto straordinario che gli è costato molto. Le ha cantate chiare ai partiti anche se ho visto che lo applaudivano»
Poi si prende una rivincita meritatissima. Renzi fa notare come anche il Capo di Stato abbia accusato i partiti di aver perso tempo, esattamente come aveva affermato qualche giorno fa lo stesso sindaco di Firenze suscitando poi polemiche e accuse da parte del suo partito.