Dopo gli attacchi di Grillo, che parla di colpo di Stato sul suo blog, i politici prendono le distanze e gli chiedono non vengano esasperati i toni. “Occorre misurare le parole, per non instillare veleno nel dibattito politico – dice Nichi Vendola – non è un golpe, o un’involuzione autoritaria, ma la nomenklatura che si allea”. E Stefano Fassina del Pd aggiunge: “Grillo parla di golpe: smentisca e si scusi perché le sue sono parole incendiarie”. Anche Stefano Rodotà, da Bari, prende le distanze dopo aver ringraziato chi ha caldeggiato la sua nomina: “Sono sempre stato convinto che le decisioni parlamentari possano e debbano essere discusse e criticate duramente, ma partendo dal presupposto che si muovono nell’ambito della legalità democratica” e, di fronte al clima di tensione crescente, aggiunge “Sono sempre stato contrario alle marce su Roma”. Nel frattempo è giunta l’adesione di Forza Nuova all’appello di M5S e, sul profilo ufficiale Twitter, dice “No al Golpe Napolitano!” e “chiama tutti a manifestare stasera a Montecitorio”. Da parte sua Fico (M5S), uscendo da Montecitorio per raggiungere i cittadini raccolti in piazza, dichiara che “Questa è dittatura dei partiti, una partitocrazia che non vuole cedere e che oggi si è manifestata nel modo più evidente. Loro non hanno interesse per i cittadini, sono auto-arroccati nei palazzi”.
L’Italia traghettata nel passato, con gli stessi volti al potere, quelle stesse persone che hanno permesso la caduta nel baratro ora tirano un sospiro di sollievo perché sentono salde le loro posizioni. Berlusconi stringe le mani ai suoi vicini, Monti sorride soddisfatto dal suo seggio, Bersani respira libero ora che in qualche modo “ce l’ha fatta”. La gente fuori urla, si lamenta, organizza manifestazioni e i rappresentanti della “legalità diplomatica”, quelli che godono del legittimo impedimento per non presentarsi in tribunale, hanno stretto il cappio attorno al collo dei troppi suicidi per la crisi, si sono fatti finanziare da chi inquina il territorio e condanna una città alla morte per inquinamento, tutti loro festeggiano. Rinnovamento? Parole da campagna elettorale!
E nel frattempo la polizia raggiunge Montecitorio, il dispositivo di sicurezza viene aumentato e s’intravedono i sistemi di protezione leggera.