“Seguo con preoccupazione ciò che sta accadendo a Roma, sperando che il voto dei grandi elettori dia al Paese un Presidente della Repubblica autorevole. Nel post precedente vi ho detto la mia su ciò che è accaduto ieri riguardo alla mancata elezione di Prodi”.
Esordisce così nella giornata di oggi il sindaco di Firenze che ieri si era espresso in questi termini:
“Per tutto il giorno di oggi sono stato accusato su Facebook di sostenere una candidatura, quella di Romano Prodi. Adesso l’accusa é opposta: aver complottato contro la candidatura Prodi. Se non ci fosse di mezzo l’Italia ci sarebbe da ridere. Primo punto: io le cose le dico in faccia, sempre. I doppiogiochisti non mi piacciono. Se dico che sosteniamo Prodi, lo facciamo. Se andiamo contro Marini lodiciamo a viso aperto. Secondo punto: il Quirinale richiede per definizione una persona esperta e competente. Lasciatevelo dire da rottamatore, il Quirinale non si trova il candidato “nuovo”. Il Presidente della Repubblica deve avere caratura internazionale e senso dello stato: Prodi sarebbe stato un ottimo presidente. Ma lo hanno fatto fuori alcuni parlamentari PD che al mattino avevano applaudito la sua designazione a scena aperta. Occorre dire a questi rappresentanti del popolo che non si fa così: si deve avere il coraggio delle proprie azioni. Io non sono un grande elettore e non ho mai espresso UN candidato. Ho sempre detto che ce ne sono molti, donne e uomini. Chi ha la responsabilità di guidare il partito adesso abbia la lucidità di indicare una soluzione autorevole, per l’Italia. Chi sta in Parlamento sappia che sta scherzando con il bene più prezioso, la dignità della politica…”
Il post di Renzi inviato oggi su Facebook continua parlando anche delle dimissioni di Bersani e della crisi del Pd:
Trovo inevitabile e saggio che Bersani abbia annunciato le sue dimissioni e spero che il mio partito possa subito uscire dalla delicata crisi che stiamo attraversando dal dopo elezioni: nel mio piccolo farò di tutto per dare una mano al Pd e al Paese. Nel frattempo continuo il mio lavoro in Palazzo Vecchio. Come sapete non sono un grande elettore e dunque trovo corretto mantenere gli impegni da Sindaco. Ho portato il saluto di Firenze ai Maestri del Commercio, adesso celebro due matrimoni, quindi vado all’inaugurazione della Mostra dell’Artigianato in Fortezza. Faccio il mio dovere, insomma. E spero tanto che i grandi elettori facciano il loro dovere, con trasparenza e senza i disgustosi giochini di ieri…
L’analisi lucida e puntuale di Matteo Renzi scandisce il percorso all’inferno in cui leader democratico ha gettato il proprio partito. Quello che Renzi aveva costruito nelle primarie, quando poi era uscito sconfitto riconoscendo la premiership a Bersani. E se senza dubbio tramare alle spalle è un “gioco politico disonesto e pericoloso per la nazione” c’è da interrogarsi quanto sia stato aperto il dialogo all’interno delle riunioni del Pd proprio dal leader Bersani. Spesso un’errata direzione porta a distorsioni del sistema come quelle a cui abbiamo assistito nella giornata di ieri.