Quale Italia oggi ha votato attraverso i suoi grandi elettori Franco Marini? Probabilmente l’Italia di Bersani e di Berlusconi, gli unici italiani che con la loro volontà hanno voluto dare alla nazione un Democristiano della Prima Repubblica. Abbandonata ogni idea di cambiamento, quello stesso tanto sbandierato durante le elezioni, Bersani ha saputo solo esprimere la fragilità di cui è protagonista assoluto. La fragilità di Bersani è un po’ la chiave di quello che avremmo visto nel futuro se Marini ce l’avesse fatta. Forse abbiamo scongiurato una politica vecchia e debole che, sentendosi superata e inadeguata a dare risposte al Paese, si è dovuta piegare alle alleanze più scandalose per non abbandonare il potere. Franco Marini è l’espressione tipica, l’emblema di questo tipo di politica: non è stato eletto in Abruzzo, ma l’hanno candidato a Presidente della Repubblica come un novello Forrest Gump. Ma di evoluzioni Franco Marini ne ha fatte tante nel corso degli anni.
Se nel 1985 Franco Marini fu chiamato ‘il lupo marsicano”, perché era bravo a guidare un branco, aveva un grande spirito individualista ed era pronto a mordere, quando serviva, per tirare dritto per la propria strada, nel 2007 fu invece travolto dallo scandalo di Affittopoli per il suo appartamento ai Parioli, zona chic di Roma. Marini, trasformatosi in uomo di casa, accolse i giornalisti dichiarando “un milione di euro per un piano rialzato e uno scantinato vi sembrano pochi? Sono indignato, anzi no sono proprio incazzato”. Chissà dove aveva trovato quel milione di euro!