La misteriosa fuga delle 15enni di Udine e le “cattive amicizie”

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Dopo aver ucciso Mirco Sacher le due quindicenni avrebbero guidato l’auto dell’uomo fino a una stazione di servizio, lì avrebbero accettato il passaggio di un automobilista che le ha portate fino alla stazione di Vicenza. Le due minorenni sono salite su un treno in direzione Mestre e scese hanno trovato due giovanni di Pordenone. Proprio ai due ragazzi hanno confessato il delitto agghiacciante.  Ma se i movimenti delle ragazze sono chiari, non lo è il movente. Quel presunto tentativo di  violenza sessuale da parte di Sacher presenta alcuni dubbi e non ha convinto gli inquirenti. Ora si cerca anche in altre direzioni, come ad esempio una natura economica. Forse le due adolescenti ricattavano l’uomo e lui ha reagito? Perché Sacher, sempre parsimonioso in tutta la sua vita, da qualche tempo aveva iniziato a prelevare costantemente soldi al bancomat? A cosa servivano quei prelievi che a volte superavano anche l’importo della sua pensione mensile? L’uomo in banca aveva circa 150 mila euro i risparmi di una vita accantonati attraverso gli anni di servizio che aveva svolto presso le ferrovie. Può essere che qualcuno mirava a sottrargli a poco a poco quella somma? Inoltre una delle due ragazze tempo prima frequentava un ragazzo rom che poi è finito in carcere con l’accusa di estorsione ai danni di un gay. Altre “cattive amicizie” delle due ragazze sarebbero alcuni ragazzi africani ritenuti dalle forze dell’ordine dei piccoli spacciatore di hashish che operano nella zona dell’autostazione, vicini anche a una banda di albanesi arrestati di recente per possesso di cocaina.

Tutti i soldi che Mirco Sacher prelevava in contanti dal suo conto sembrano svaniti nel nulla. Anche gli ultimi 150 euro ritirati da uno sportello dell’Unicredit soltanto alle 9 di mattina di domenica, 6 ore prima che il pensionato morisse, sembrano essersi volatilizzati. Gli investigatori non hanno trovato denaro nell’appartamento di via Strassoldo e nemmeno nella Fiat Punto bianca. Vuoti anche i portafogli dell’uomo e delle due adolescenti che infatti hanno riferito di aver lasciato la macchina all’autogrill perché non avevano soldi per fare il pieno e pagare il pedaggio autostradale.

Tanti quindi sono gli interrogativi e le analisi che gli inquirenti stanno facendo e il Procuratore capo dei minori di Trieste ha dichiarato che ci vorranno come minimo un paio di mesi prima che l’inchiesta si possa chiudere. Ciò di cui ormai sembrano convinti gli inquirenti è che a uccidere Marco Sacher siano state le due minori e che non ci fossero altre persone, maggiorenni, coinvolte nella morte dell’ex ferroviere.

Tuttavia questa versione che fino a ieri era quella accreditata oggi viene sconfessata proprio dal padre di Sonny Rizzetto che dichiara di aver convinto lui le due ragazze a costituirsi e non il figlio insieme all’amico come ipotizzato in un primo tempo. Mentre domenica notte andavano dai carabinieri una delle due adolescenti in auto con il padre di Sonny avrebbe detto: “Non me la sento di parlare con i carabinieri”.

Quindi ancora una nuova versione. Una volta arrivati in stazione a Pordenone, intorno all’una di notte, le ragazze, Sonny Rizzetto e Walter Wisdom avevano incontrato una pattuglia dei carabinieri che, ricevuta la denuncia di scomparsa del padre di Rizzetto, avevano controllato i due ragazzi. A quel punto i quattro avevano preso strade diverse. Sonny era tornato a casa con il padre mentre le due ragazze erano andate in un’altra abitazione in compagnia di Walter. Solo quando Sonny ha riferito al padre il racconto delle due quindicenni, l’uomo ha convinto tutti a rivolgersi ai carabinieri. E’ più probabile che la mattina dopo le due ragazze si sarebbero date alla fuga salendo su un altro treno in direzione della Toscana dove vive il padre di una delle due minorenni e un ex fidanzato.

Intanto è fissato per lunedì un vertice tra gli inquirenti per stabilire quali accertamenti scientifici da disporre sui vari reperti (che al momento sembrano essere la vettura di Mirco Sacher e gli abiti delle 15enni), tra i quali impronte ed esame del Dna. Poi, con molta probabilità gli esami verranno eseguiti a Roma o a Padova. Si pensa anche di fare un calco della dentatura della vittima per stabilire l’evenutale compatibilità con i segno riscontrati sul seno di una delle 15enni.

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