E’ di ieri il termine dei lavori per i 10 saggi, ma già da oggi rimbalzano su internet i dieci nomi che saranno i possibili candidati per il M5S. Le sorprese non sono mancate da Prodi a Bonino che richiamano sicuramente una politica più tradizionale, anche se quella della radicale appare molto più in linea con l’idea di rinnovamento e di spinta propulsiva che il M5S cerca di portare avanti, a personaggi ben diversi e sicuramente più in sintonia con gli elettori M5S. Dai magistrati Gian Carlo Caselli e Imposimato Ferdinando, ai giuristi Rodotà Stefano e Gustavo Zagrebelsky, dal comico Dario Fo allo stesso Beppe Grillo e dalla giornalista di Professione Reporter Milena Jole Gabanelli a Gino Strada di Emergency. Dieci nomi e dieci personalità sicuramente molto eterogenee che operano in campi diversi. Il M5S, prova la carta dell’eccellenza, ma probabilmente sarà inutile… I giochi di palazzo si stanno svolgendo altrove e a meno di sorprese dell’ultima ora si troverà un nome in cui Pd e Pdl faranno convergere i loro voti, isolando così i grillini.
Ma le polemiche sulle Quirinali si erano già fatte largamente sentire. la prima critica verteva su chi poteva accedere a scegliere i nomi… Beppe Grillo aveva messo delle regole ferre: tutti gli iscritti al M5S entro il 2012 e di questi solo chi avesse un documento digitale da poter allegare prima della votazione. Ora, dopo che i nomi sono apparsi, è ancora più diffuso il malumore. I militanti grillini non apprezano Prodi e la Bonino, gli avversari fanno notare che, come dichiarato da Grillo avevano diritto solo 48.282 persone su 8 milioni di italiani che alle ultime elezioni hanno espresso la loro preferenza per il Movimento. Ammesso e non concesso che avessero votato tutti sicuramente ha partecipato alla scelta solo lo 0.57%
Un passo falso o coerenza?