L’Italia, il paese dell’archeologia e dei musei, ha un bilancio disastroso per quel che riguarda i luoghi deputati all’arte e alla cultura. Tutte le biglietterie statali italiane messe insieme hanno fatto introiti nel 2012 solo per un centinaio di milioni. I nostri musei guadagnano il 25% in meno del Louvre da solo. Come possiamo permetterci il lusso in tempo di crisi di non pubblicizzare e di non far pagare la nostra arte? Lo stato chiede più tasse ai cittadini quando basterebbe saper fare il merchandising nei musei. La mente ottusa di troppi direttori di museo, spesso provenienti da studi ancestrali e completamente a digiuno di economia, non sa far decollare la ricchezza italiana. Chi l’ha detto che non dobbiamo far soldi con statue, dipinti, ville? Possiamo tutelare meglio le nostre opere d’arte solo se facciamo adeguatamente pagare ciò che possediamo. Il nostro patrimonio è unico e ci permettiamo il lusso di mandarlo in rovina per mancanza di fondi e per incapacità di gestione? Perchè siamo incapaci di offrire all’interno dei nostri musei una serie di servizi che normalmente si trovano nel resto del mondo? Perchè solo rari casi le caffetterie o i ristoranti all’interno dei luoghi deputati alla cultura? Perchè anche l’ultima università americana riesce a vendere magliette e cappellini e noi non riusciamo a sponsorizzare nel giusto modo i nostri beni artistici? I nostri amministratori non sono solo corrotti, ma anche incompetenti!