Trasferito alla procura di Aosta come sostituto, ecco la punizione di Antonio Ingroia che aveva tentato di ribellarsi ai poteri costituiti e aveva messo le mani nella trattativa Stato-Mafia. In quella vergognosa contrattazione tra criminalità e istituzioni che doveva per sempre rimanere un segreto di stato. Così come le conversazioni Mancino-Napolitano, non sarebbero dovute mai emergere. Così con 19 voti a favore e 7 astenuti il Csm in plenum “condanna” Ingroia alla procura di Aosta. Il magistrato aveva anche chiesto di essere ascoltato sulla questione del trasferimento, ma il Csm ha invece deciso di andare subito al voto.
Ora Ingroia pensa di lasciare la magistratura? “E’ una possibilità. C’è poco da commentare”. Ha detto il magistrato apparso deluso e amareggiato al TgCom e poi ha aggiunto: “Il Csm ha fatto valutazioni che mi lasciano abbastanza sconcertato. Prendo atto delle decisioni che non mi sembrano ispirate da disponibilità e attenzione nei confronti di un magistrato come me che per 25 anni ha dedicato la propria vita e la propria attività nella lotta alla mafia. Si è trascurato la possibilità di mettere a frutto la mia esperienza. Ne prendo atto e aspetto che mi venga notificato il provvedimento.”