Il Salva Ilva è costituzionale… Taranto può morire, ma non in pace.

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E’ stata una lunga camera di consiglio quella che oggi si è svolta alla Corte costituzionale e che alla fine, come era prevedibile, ha respinto il ricorso dei giudici di Taranto. Il Salva Ilva è costituzionale e quindi la produzione di acciaio può continuare. Nel dettaglio la Corte ha dichiarato alcune parti inammissibili e le altre infondate danno così il via libera al decreto. Il materiale dovrà essere dissequestrato e potrà essere venduto. Il settore manifatturiero è salvo, gli abitanti di Taranto invece non possono neppure seppellire i morti. Come spiegano gli attivisti che oggi hanno preso parte al sit in davanti a Montecitorio a Taranto non si può morire “perché il terreno dove si trova il cimitero è inquinato. E non si possono muovere quei terreni imbrattati da minerali di ferro.”  Il diritto alla salute viene dopo il business… il lavoro è un diritto che a Taranto si paga con la vita.

  

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13 commenti

  1. La decisione di ieri della Corte Costituzionale che ha salvato il salva ILVA dovrà rendere conto nei prossimi anni e decenni della morte di una città.
    Questo capitolo era da chiudere definitivamente e invece si è deciso di continuare ben conoscendo il tragico finale che attende Taranto e i suoi cittadini.

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  2. michele

     /  aprile 11, 2013

    Sentenza di morte per Taranto e cittadinanza intera che morirà sul posto senza possibiltà alcuna neanche d’essere seppellita.Condanna a morte legalizzata anche perchè è stata firmata dal primo cittadino di questa “Repubblica”.Tanto è vero che si chiama Salva Ilva e non Salva cittadini.Ai cittadini se hanno voglia non ci sono alternative o evacuare la città oppure………..Ma la maggioranza a me sembra oramai rassegnata tanto e vero che alla manifestazione ultima un corteo di 10.000 quando la città di abitanti ne ha circa 190.000 senza contare tutti i paesi vicinissimi i cui cittadini anche essi sono inquinati sino al midollo.Faranno la fine delle pecore , delle cozze etc.etc..Il territorio è dichiarato strategico tanto è vero che non c’è solo l’Ilva.Quello che altrove non s’è potuto fare per l’opposizione degli enti locali e cittadini l’hanno fatto a Taranto,non solo mi sa che in mare fra poco ci saranno anche le trivellazioni in cerca di petrolio per completare.Ora si farà un referendum che è consultivo e si sa in partenza che non conta nulla anche perchè l’opinione del cittadino conta meno che NIENTE.

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    • Condivido ogni parola. La vera tragedia sembra esssere ormai il fatto che ci è stata tolta ogni speranza in un possibile cambiamento: non è neanche più mancanza di voglia di lottare, è che i mezzi legali si sono rivelati inutili contro poteri basati sugli interessi. Serve ritrovare in noi la voglia di vivere… quell’esistenza degna che sembra vogliano strapparci a tutti i costi (che si chiami Salva Ilva o esodati o austerità…)

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      • michele

         /  aprile 12, 2013

        Con le vie legali non s’ottiene nulla e si è ampiamente visto e allora ecco perchè io a un certo punto del mio discorso ho scritto oppure………Anche perchè o ragazzi diciamoci la verità è il capo di questo Stato che ha decretato la condanna definitiva di Taranto tutta intera.Si parla di Bagnoli come esempio ,Taranto fate conto che il disastro è 2-3-4 volte tanto e non se ne esce.Hanno dovuto decimare le pecore che razzolavano cibandosi dell’erba magari pur essendo distanti chilometri chilometri da Taranto.Erano colmi di diossina.Non s’è detto che per un raggio di 20 Km tutto il terreno e non solo è inquinato?Come sarà la gente che abita accanto ai camini?

      • E lo stesso si può dire per la caffaro di Brescia che ha inquintato i terreni circostanti. Eppure riusciamo a votare ancora le stesse persone che hanno gettato l’Italia in questo baratro…

  3. michele

     /  aprile 13, 2013

    Io ho notato invece parecchio astensionismo e moltissimi anche se per protesta hanno votato per il movimento 5 stelle.Per la verità a me sembrano più i giovani.D’altra parte qui in Italia (Io ho vissuto diversi anni in altri paesi europei) si è abituati ad essere legati ad un partito come in una tifoseria calcistica o per tradizione.Chi proveniva da una famiglia antifascista votava magari comunista.Mi garba ascoltare a riguardo una bella e azzeccata canzone di Giorgio Gaber,

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    • Credo alle ultime elezioni l’Italia si sia spaccata in due parti più o meno equivalenti, da una parte astensionisti e chi ha votato M5S, dall’altra i voti ai partiti dei soliti noti. Sì, probabilmente è una fede politica, che però priva di una qualsiasi capacità di giudizio critico

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  4. michele

     /  aprile 13, 2013

    Esattamente! 🙂

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  5. michele

     /  aprile 15, 2013

    Ora a questo referendum in molti anzi moltissimi non sono andati a votare sicuramente perchè non interessa o per pigrizia o perchè se ne fottono letteralmente .A Taranto spesso a domanda la risposta è “Ce me futte a me!”.Conosco il tarantino ecco perchè dico questo e so che è di molto pigro.Oppure hanno più paura di morir di fame che di cancro.

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    • Speriamo allora trovino un motivo per pensare “vogliamo vivere”, con quello che una simile affermazione comporta, piuttosto che “non vogliamo morire”: è incredibile che nel 2013 si debba ancora combattere per la semplice sopravvivenza

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  1. Il Salva Ilva è costituzionale… Taranto può morire, ma non in pace. | padre luciano in dialogo

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