Dopo aver accantonato l’idea di una elezione diretta del Capo dello Stato, spereremmo che almeno fosse il nostro Parlamento a eleggere la più alta istituzione della nostra Repubblica… e se nella forma sarà così, non lo sarà, quasi certamente, nella sostanza! E’ inutile continuare a negare che ci sono uomini, le cui facce sono sconosciute, che hanno messo le mani sull’Europa (basti vedere cosa sono stati capaci di fare in Grecia e come hanno “suicidato” Cipro). Quel potere silenzioso che ha prima imposto l’unificazione, facendocela immaginare come gli Stati Uniti D’Europa per poi rivelarsi una dittatura economico-finanziaria pronta a sacrificare cittadini dell’area mediterranea per mantenere i privilegi dei cittadini del nord Europa.
Quale potrebbe essere quindi un Presidente della Repubblica che non sia scomodo a questi poteri? Probabilmente un Amato, un Prodi o un D’Alema. Uomini che conoscono i meccanismi e che sono pronti a compromettersi per il bene comune dell’Europa. Ma gli italiani veramente voterebbero questi nomi? Sicuramente è impensabile che potrebbero ambire alla carica massima dello Stato se ci fosse stata l’elezione diretta… Sono stati già abbondantemente bocciati in precedenza e di conseguenza i loro nomi vengono indicati da un potere estraneo alla democrazia e che li impone esclusivamente in funzione del progetto euro finanziario che deve fare da apripista al governo finanziario mondiale. Nel silenzio più assoluto delle istituzioni, incapaci di contrastare un potere così forte come quello che si è generato soprattutto in Europa e che ha tolto la sovranità agli Stati, uno di questi uomini verrà eletto come Capo di Stato. Quali sono i requisiti per ambire a questi titoli? Forse proprio Ciampi ne è la personificazione più forte. Entusiasta dell’euro, pronto a svendere l’Italia insieme a Prodi in nome di quella moneta unica che ci ha portato sul lastrico. In tempi più recenti abbiamo avuto Monti, anche lui prono davanti alla Merkel, vera espressione di questo potere economico finanziario, capace di strangolare gli italiani senza rimorsi per rendere “credibile” il nostro Paese agli occhi dell’Europa. Ma l’Europa è credibile agli occhi degli italiani? A chi importa se gli italiani vogliono una politica diversa? A chi importa alzare la voce in Europa per il benessere dei cittadini? Chi sarà Presidente dovrà garantire solo la piena aderenza al potere nascosto dietro a indici occulti come lo spread o l’indebitamento dello Stato (che ancora oggi non si riesce a capire a quando ammonta… tra esodati non calcolati, debiti contratti con le piccole imprese completamente cancellati dalle stime di Bankitalia e il paniere italiano che contiene beni del tutto superati o inutili per cercare di arginare l’inflazione).
La presidenza italiana sarà quindi scelta dalla Bilderberg.
Che cosa è il club Bildeberg? E’ una sorta di gruppo di “potenti”, una massoneria all’ennesima potenza che si riunisce durante l’anno, a porte chiuse, e affina le politiche che dovranno guidare gli stati fino al prossimo incontro. E se qualcuno non rispetta le direttive? Semplice succede come in Grecia o a Cipro… Mario Monti che ha partecipato all’ultimo incontro tenutosi a novembre a Roma all’Hotel de Russie ha affermato che “Il club Bilderberg non è una setta segreta. Magari qualche politico italiano ci andasse! Ci aiuterebbe ad uscire da un isolamento politico e culturale italiano”. Negli anni hanno partecipato alle “riunioni” Enrico Letta, Lilli Gruber, Franco Bernabè, Fulvio Conti, John Elkann, Giulio Tremonti, Mario Draghi, Romano Prodi…