Di Pietro “i suicidi di Civitanova sono le vittime del governo Monti!”

Romeo Dionisi-tuttacronaca-Anna Maria Sopranzi

”Si dira’ che sono vittime della crisi, ma non e’ vero. Sono vittime delle leggi sbagliate con cui la crisi e’ stata resa piu’ feroce dal governo Monti e dalla ministra Fornero”. Lo afferma Antonio Di Pietro commentando la vicenda dei suicidi di Civitanova Marche.

«Mi prenderanno l’auto?»: era questa la paura di Anna Maria Sopranzi, la donna di 68 anni che si è tolta la vita insieme al marito Romeo Dionisi perchè, a corto di denaro, non riuscivano più ad andare avanti. Paura dei pignoramenti, che per persone come loro, vissute sempre modestamente ma con dignità, erano un vero spauracchio. Anche se l’auto era «una vecchia Panda di 20 anni fa». Lo racconta un vicino della coppia, Ivo Costamagna, che è anche il presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, l’ultima e forse unica persona alla quale i Dionisi, molto riservati, si erano rivolti per avere un consiglio, stretti com’erano ormai in una «tenaglia mortale».
L’uomo, infatti, che aveva lavorato come muratore per 35 anni, con la crisi dell’edilizia era rimasto a spasso, ma continuava tenere aperta la sua posizione all’Inps. Negli ultimi tempi, però, non riusciva a far fronte ai versamenti e si era indebitato con banche o finanziarie: «Una decina di migliaia di euro», dice Costamagna, tanti quanti Dionisi avrebbe dovuto riscuotere da un’impresa edile per la quale aveva lavorato in nero, anch’essa travolta dalla crisi.
Una situazione difficile, che si trascinava ormai da un anno e mezzo: «Lei, soprattutto, mi è sembrata depressa, mentre lui ancora lottava», l’ultima impressione ricevuta da Costamagna. Ma di rivolgersi ai servizi sociali i Dionisi non ne volevano sapere, e continuavano a soffrire di quella dignità lesa, a fronte di quel poco che si erano costruiti in una vita.
Il fratello di Anna Maria, Giuseppe, era andato a vivere con loro. Stanotte, quanto Romeo e la moglie sono scesi in garage per farla finita, lui dormiva. Questa mattina, al suo risveglio, non li ha trovati in casa ma non si è preoccupato. È andato a prendere il giornale come faceva tutti i giorni in un’edicola vicina.
Al ritorno ha visto gente, carabinieri, ambulanze davanti casa. Quando ha scoperto quello che era successo ha perso la testa: se n’è andato e l’ha fatta finita pure lui gettandosi in mare. Tre vite distrutte. I corpi di Anna Maria e Romeo erano vicini: l’ultimo passo lo hanno fatto insieme.

Il sindaco di Civitanova Marche Claudio Corvatta ha proclamato per domani il lutto cittadino dopo la tragedia che ha sconvolto la città per il triplice suicidio dei due coniugi in difficoltà economiche e del fratello di lei che non ha retto alla disperazione. I Teatri di Civitanova e l’Amat, aderendo alla giornata di lutto, hanno rinviato al 21 aprile la manifestazione ‘Sotto a chi danza!’ in programma domani al Teatro Annibal Caro.

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4 commenti

  1. Alessandra - L'angolino di Ale

     /  aprile 5, 2013

    Storie come queste non vorremmo più sentirne. Tutta colpa della gente che ruba, di chi se ne approfitta, di quelli che pensano solo ai propri interessi… La gente onesta non dorme tranquilla a causa loro e questi purtroppo sono i drammatici risultati. Riusciremo mai a vedere la fine di questo tunnel? Riusciremo a togliere il sorriso beffardo ai politici-ladri (tutti) e a ridarlo alla gente che si alza tutte le mattine per andare onestamente e con dignità a guadagnarsi un pezzo di pane?

    Rispondi
    • Forse ingenuità o forse incrollabile speranza, ma voglio (e devo) credere che un giorno riusciremo a ristabilire l’equilibrio e restituire la serenità a tutte le persone che se la meritano: anche un “sogno d’oro” va conquistato. A volte penso che c’è stato chi, prima di noi, è riuscito a risollevarsi dalle macerie di una guerra, temo però che all’epoca lo stato non remasse così tanto contro. In fin dei conti non chiediamo molto se non onestà ed equità, che dovrebbero essere le basi di una buona Repubblica. Peccato la nostra costituzione sia stata calpestata. “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”… bei tempi!

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