Amanda Knox probabilmente non tornerà in Italia per il processo, ma Enrico (Chico) Forti resta in America. Enrico è un giovane italiano, che viveva a Miami, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Dale Pike, morto il 14 febbraio 1997, figlio di un socio d’affari, mentre colui che ha sparato non è mai stato trovato. Dopo un processo di soli 24 giorni, Chico è stato giudicato colpevole e condannato all’ergastolo senza condizionale. L’accusa è parsa convinta che Forti volesse truffare il socio, Anthony Pike, da cui doveva acquistare un albergo, ignorando il fatto che l’uomo non era più il proprietario dell’immobile. In molti ancora credono alla sua innocenza, convinti che sia stato incastrato. Il corpo di Pike, nudo e prono, è stato ritrovato su una spiaggia nota per essere un punto di ritrovo per coppie omosessuali, con pochi oggetti personali, utili per scoprirne l’identità, sparsi attorno a lui. Perchè sarebbe stato incastrato Chico? Probabilmente per coprire qualcun altro, forse il faccendiere tedesco Thomas Knott, che Paul Steinberg, l’avvocato di Enrico, descriveva così: “Non ho mai incontrato Thomas Knott, ma ho saputo che e’ tedesco, ex tennista professionista, e delinquente incallito. E’ stato arrestato per spaccio di droga e varie truffe in Germania, da lui stesso confessate. Thomas Knott stava qui a Miami, e viveva in affitto in un appartamento vicino a Forti.
Knott si comportava dandosi delle arie da gran signore, ma in quel periodo continuo’ la sua attivita’ di faccendiere, truffando molte altre persone, fra cui Tony Pike.”
Cos’è che dimostra la colpevolezza di Chico allora, già principale indiziato della polizia di Miami due giorni dopo l’omicidio? La polizia lo chiama per un interrogatorio e lo avvisa che i Pike, padre e figlio, sono stati uccisi entrambi e che anche lui potrebbe essere nel mirino dell’assassino. Forti mente allora per la prima volta, affermando di non aver visto Dale quel giorno, mentre prima dell’omicidio era stato lui stesso, su richiesta di Tony, ad andare a prendere l’uomo al suo arrivo all’aeroporto. Oltre questa bugia, forse detta per paura, varie prove lo incastrano anche se, come spiega il suo avvocato, “l’unica traccia concreta sono pochi granellini di sabbia trovati 45 giorni dopo il delitto, sul gancio di traino dell’automobile di Forti sottoposta a perizia. I granelli di sabbia sarebbero provenienti da Sewer Beach, la stessa spiaggia dove e’ stato commesso il delitto. Questa, la tesi dell’accusa. Grazie a una ulteriore perizia fatta fare dalla difesa invece, la sabbia potrebbe provenire da una qualsiasi altra spiaggia della zona, trattandosi di sabbia di riporto. L’arma del delitto non e’ mai stata trovata, anche se l’arma che ha sparato e’ compatibile con una pistola acquistata unitamente a una carabina da Thomas Knott qualche mese prima che Forti conoscesse Anthony Pike, e pagata usando la carta di credito di Forti. La pistola fu acquistata da Thomas Knott, Forti era con lui, in un negozio, quando Knott gli disse di non avere il denaro per comprarla, cosi’ Forti pago’ con la sua carta di credito. La ricevuta dell’acquisto della pistola fu firmata da Knott. Testimoni oculari non vengono trovati.” Altre prove che giocherebbero a suo sfavore sarebbero una carta telefonica ritrovata accanto al cadavere e dalla quale, secondo gli investigatori, avrebbe ricevuto diverse chiamate (in realtà solo una e a tempo zero) ed il fatto che siano stati lanciati annunci a nome suo all’aeroporto. Prove che in effetti sembrano essere piazzate ad arte a suo discapito e che sono state considerate valide senza ulteriori controlli.
Cosa pensa intanto Chico, abbandonato a se stesso in prigione? E’ certo di aver pestato i piedi a qualcuno importante e, più ci pensa, più si rende conto che varie “coincidenze” non sono state affatto tali, come la scritta sul biglietto aereo di Dale: “Se trovate il mio corpo, contattate Chico Forti”. Enrico intanto si augura che siano le istituzioni a far pressioni affinchè il suo processo possa essere riaperto in tempi brevi, mentre dall’Italia arrivano per lui messaggi di speranza.
Forse l’America si terrà ben stretta Amanda, ma molti in Italia aspettano di poter riabbracciare Chico: CHE GIUSTIZIA SIA FATTA!
claudio giusti
/ aprile 7, 2013questa è la solita montagna di bugie e distorsioni. Forti è colpevole.
tuttacronaca
/ aprile 7, 2013Diciamo che ci sono molti punti che ancora non sono chiari e sono legittimi gli interrogativi che in molti si pongono.
claudio giusti
/ aprile 15, 2013non ci sono “punti non chiari” ma solo frottole. sono disposto a discuterne in pubblico
tuttacronaca
/ aprile 15, 2013L’affermazione “sono frottole” ha bisogno del supporto di fatti e prove, quindi se vuoi sostenere sostenere la tesi della colpevolezza di Forti credo il tuo discorso debba essere un po’ più organico
claudio giusti
/ aprile 15, 2013Tanto per essere chiari, se c’è una cosa che non mi manca sono i fatti
“Dopo un processo di soli 24 giorni” È una sciocchezza: i processi americani sono brevi e questo, con 18 udienze, è stato piuttosto lungo
“ignorando il fatto che l’uomo non era più il proprietario dell’immobile” altra sciocchezza. Forti sapeva benissimo della storia del 95%, e poi l’ipotesi del “Forti truffa” sostituisce un movente con un altro.
“con pochi oggetti personali, utili per scoprirne l’identità, sparsi attorno a lui” Il corpo è stato trovato per caso dopo 24 ore. Se avessero voluto farlo trovare subito non lo avrebbero coperto di foglie.
“Forti mente allora per la prima volta, affermando di non aver visto Dale quel giorno” Invece Forti ha mentito a tutto il mondo fin dal primo momento.
In attesa che i chicchiani pubblichino gli atti del processo …
tuttacronaca
/ aprile 15, 2013A parte la durata del processo, mi chiedo se ci siano delle prove materiali a supporto di tutto quello che dici. Non per contraddire, ma per chiarezza, Forti può aver mentito a tutto il mondo e poteva essere al corrente del 95%, ma c’è qualcosa che lo dimostri? Grazie per il contributo.
claudio giusti
/ aprile 16, 2013avete letto il libro di Matassa????? è l’unica fonte minimamente attendibile. Per tutto il resto ci sono le frottole chicchiane. Se Forti fosse innocente avrebbero da tempo pubblicato gli atti del processo, quelli su cui Matassa ha basato il suo libro. Faccio notare la straordinaria incompetenza dei chicchiani in materia di diritto penale americano e le loro patetiche contraddizioni sui fatti.
tuttacronaca
/ aprile 16, 2013Grazie per la fonte. Durante un’intervista (http://archivio.siciliainformazioni.com/cronaca/il-caso-forti-intervista-al-giudice-matassa/), però, è stato lo stesso giudice ad avere il seguente scambio di battute:
(q) Secondo lei, Enrico Forti è colpevole o innocente?
(a) Questo lo lascio alla sua (di Forti) coscienza…
Forse è per questo che non parlerei in maniera assolutista, pur rispettando tutte le opinioni.
Buona giornata.
claudio giusti
/ aprile 16, 2013guardate che quello che conta è il convincimento della giuria. Quella di CF ha deciso la colpevolezza e la pena è obbligatoria: lwop. le chiacchiere stanno a zero. non saranno certamente le frottole chicchiane a cambiare la situazione e se non riescono a convincere me come faranno con un giudice americano? Quelli non si accontentano di chiacchiere, pretendono fatti. E qui di fatti proprio NON se ne vedono.
Sempre disposto a spiegare con abbondanza di dettagli la mia posizione.
tuttacronaca
/ aprile 16, 2013Non c’è nessuno da convincere perchè non solo Forti è in prigione, ma non si parla neanche di un nuovo processo. Essendo un blog di cronaca, considerato che quando è stato redatto il pezzo si era parlato del fatto che Forti aveva lanciato un nuovo appello al governo italiano, abbiamo semplicemente preso nota di chi non crede alla sua colpevolezza. E proprio per dovere d’informazione non potevamo accettare un commento basato sul “solo frottole”, non sarebbe giusto nei confronti dei nostri lettori. Ora che sanno dove possono trovare l’altro punto di vista, sono liberi di crearsi una loro opinione, i fatti noti li conscono (la morte di Dale e la condanna di Forti). Grazie