«’Sti cornuti, si fa presto a parlare con il c… degli altri, fanno quello che vogliono ‘sti figli di p…di magistrati…la Boccassini!»: si lamenta così Domenico Zambetti, l’ex assessore alla casa in carcere dallo scorso 10 ottobre con l’accusa di voto di scambio nell’ambito dell’inchiesta del pm della dda milanese Giuseppe D’Amico e del procuratore aggiunto Ilda Boccassini.
L’intercettazione, ora sotto forma di brogliaccio, è avvenuta nella sala colloqui della casa di reclusione di Opera il 17 ottobre, durante un incontro tra l’ex assessore, la convivente e la figlia. Zambetti, da poco arrestato, si sfoga insultando anche i pm milanesi e dicendo alla compagna «io non centro un c… con questa storia. Ieri sono andati a sequestrare la cassetta di sicurezza, lo sai?». E ancora: «Per questo sono tranquillo, la mia è la verità, poi se credono ai delinquenti non lo so».
L’ex assessore rivolgendosi alla donna, prosegue: «È dopo che ci sono state le elezioni, perchè questa roba qui è successa dopo le elezioni… è successo dopo. Mi hanno tirato un tranello a Magenta e io non sapevo e lo dicono pure. Che c… devo fare, ammazzargli i figli ed i nipoti?».