La prima indiscrezione sarebbe che l’orologio ritrovato, anche se non ci sono da parte degli inquirenti conferme sul ritrovamento, possa essersi sfilato dal braccio di Roberta durante una colluttazione. Chi l’ha visto ha mostrato in tarsmissione due foto una è di un orologio elegante che la donna usava nelle occasioni importanti e l’altro quello che metteva quotidianamente. E’ probabile che la sera della scomparsa utilizzasse proprio il secondo.
C’è poi un testimone che racconta un’altra indiscrezione: la mattina dopo aver visto e sentito ha ricevuto la visita di Antonio Logli che voleva sapere se avevano sentito o visto qualcosa. Logli ha raccontato dell’amnesia della moglie: “Era pallido e voleva sapere. Noi abbiamo detto di non aver visto niente e non si è più presentato”. Questo episodio è avvenuto ancora prima della formalizzazione della denuncia in caserma. Di Roberta Ragusa ancora non si sa niente, le indagini continuano e ci si chiede il perché dell’urgenza di gettare tutto quel materiale, anche se gli agenti non ne confermano l’utilità relativa all’avanzamento delle ricerche.
Il procuratore capo di Pisa Ugo Adinolfi spiega: “Abbiamo continuato a cercare in quella direzione” e ritiene plausibile che il corpo possa essere stato trasportato nella Tenuta di San Rossore e invita eventuali testimoni a parlare per arrivare “a una convalida”. Le testimonianza raccolte da Chi l’ha visto sono importanti: due persone sono passate alle 2 del mattino il 14 gennaio del 2012 che avrebbero visto “un uomo sbucare da un campo”, un conoscente al telefono racconta l’evento: “È passata questa persona di notte che veniva fuori dal campo” e spiega che il testimone “passa ogni notte lì”. Il testimone chiave ha visto Antonio Logli fermo a mezzanotte e mezzo nella sua auto ferma e poi ha visto una coppia litigare in un auto simile a quella di Roberta ma il super testimone non è così convinto di quello che ha visto per “via della nebbia”, ha sentito in modo distinto “urlare” ma non ha capito bene le parole e non sa dire se la voce fosse di Roberta. È proprio il marito, Antonio Logli, a confermare le parole del testimone che dopo la notizia del testimone e della perquisizione del 20 febbraio si reca sul luogo indicato dal testimone, pur non sapendo quale fosse perché non è stato rivelato: come ha fatto Logli a conoscere il luogo esatto dell’avvistamento? Le parole del testimone sono state confermate dalla moglie e dalla posizione del telefono che lo localizza proprio sul posto dichiarato e il capo della Procura di Pisa ha confermato l’importanza del super testimone nelle indagini: “Non ha assistito a un fatto di sangue ma ha assistito ad altre circostanze”. Adesso il testimone non si sente sicuro, qualcuno tenta di screditarlo dicendo che è stato pagato e precisa che è falso.