Cesare Prandelli arriva in conferenza stampa allo stadio di Ginevra, quella riservata ai media non italiani, dopo le 19. Il c.t. dell’Italia dapprima scherza sul fulmine che ha colpito l’aereo della Nazionale: “Sarà capitato anche a voi di prendere un fulmine in testa, di tanto in tanto”, poi però, lasciato il microfono, ammette: “Sfido chiunque a dire che non abbia avuto paura, c’è stato un «boom». Poi c’era un silenzio… Il fulmine ha colpito un’ala. Però non parliamo di incidente”. E allora parliamo di Italia-Brasile, in programma domani qui allo Stade de Geneve:
“Favoriti con il Brasile? Mi sembra un po’ troppo. Sì, loro stanno cercando un’identità, ma lo spirito non l’hanno mai perso. Hanno una qualità straordinaria, nel loro modo di giocare. Non siamo i favoriti, ma speriamo di metterli in difficoltà”.
Poi si sofferma sui singoli giocatori:
Balò? “Il vantaggio per la mia Italia è che giocando nel Milan può allenarsi con altri quattro nazionali”.
Neymar? “E’ uno degli attaccanti moderni, a livello mondiale. Abbina qualità tecnica alla capacità di cambiare il ritmo della corsa. Può attaccare la linea difensiva anche senza palla”.
Poi della grande delusione di Adriano, che Prandelli aveva allenato al Parma, che ora non gioca con il Brasile, ma che può essere paragonato a Balotelli. “Di Adriano ho un bellissimo ricordo. Nei due anni di Parma aveva grandi motivazioni. E’ stato uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato. E’ un peccato che si sia accontentato di quello che ha fatto. Mario ha più orgoglio di lui. Ha voglia di dimostrare di essere uno dei più forti al mondo”. Insomma, Balotelli non finirà come Adriano. Ecco perché domani sera partirà centravanti contro i verdeoro cinque volte campioni del mondo.