Come poteva essere altrimenti?
Durante l’incontro con i media, sul palco del Santo Padre sale anche un cane della Croce Rossa: per lui, il gesto affettuoso di Francesco. Ispirandosi al Santo che, più di ogni altro, ha fatto del culto della natura e degli animali un punto centrale della sua opera, non poteva essere diversamente.
Ed ecco allora che anche per gli animalisti si aprono le porte del Vaticano:
“Questo Papa potrà dare un segnale diverso sul tema del benessere degli animali. La scelta del nome può essere un’opportunità proprio per aumentare la sensibilità e il rispetto nei confronti degli animali e anche per lanciare un forte segnale verso tutti gli Stati affinché vengano recepite le direttive comunitarie, come la convenzione di Washington per la tutela degli animali in via d’estinzione, per contrastare i fenomeni di contrabbando, detenzione e commercio illegale a livello mondiale”. Così il presidente della Lav, Gianluca Felicetti.