«Il reddito di cittadinanza, che qualcuno confonde con il reddito minimo garantito, è la negazione dell’articolo 1 della Costituzione». Lo ha detto Matteo Renzi, sindaco di Firenze, nel suo saluto all’assemblea nazionale della Compagnia delle Opere. «Il reddito minimo garantito – ha aggiunto – è una cosa seria, c’è in tutta Europa, ma il reddito di cittadinanza è basato sull’idea che non lavori e ti do un sussidio. Le imprese non chiedono allo Stato sussidi, ma libertà in cambio di responsabilità».
Secondo il sindaco di Firenze oggi «la priorità è il lavoro», ma «viviamo in un tempo in cui il lavoro sembra essere considerato un problema: e quando il lavoro non c’è, accade che le forze politiche trovino soluzioni dettate dalla volontà di andare incontro alle esigenze degli altri, ma che sono la negazione del lavoro».
Renzi ha ricordato quindi che «oggi quando si parla di lavoro si parla solo di modalità di assunzione e di licenziamento. Il dibattito in campagna elettorale sul lavoro, anche nella mia parte politica, è stato sulla libertà o meno di licenziare, sull’articolo 18. È una follia. È inutile discutere di regole del gioco se intorno ho un sistema che mi blocca».
Poi parla anche dell’elezione a Papa…
«Da cattolico, da credente, mi ha colpito la scelta del nome, l’umiltà profonda che ha espresso ieri, ed anche il fatto che ci sia un Papa non solo francescano nel nome, e io spero anche nel programma, ma anche il fatto che venga dall’esperienza dei gesuiti, che è una esperienza di grande discernimento e di straordinaria crescita personale e morale», ha detto Renzi parlando del nuovo Papa Francesco a margine dell’assemblea nazionale della Compagnia delle Opere. «Da sindaco di Firenze – ha aggiunto – dico che aspettiamo il Papa nel 2015, per il Convegno della Cei. Saremo felicissimi di accoglierlo, e gli formuliamo i migliori auguri per il pontificato».
Sulla sua pagina Facebook Renzi ha ribadito la sua gioia per l’elezione di Papa Francesco: «Da sindaco – ha scritto – dico che la città di Firenze formula i migliori auguri di buon lavoro a Papa Francesco, sperando di accoglierlo nel 2015 per il Congresso Cei. Da credente condivido l’emozione di queste ore per il primo papa americano, il primo papa gesuita, il primo Francesco. E gioisco per la scelta di un nome che è già un programma».