Viva il papa, viva il papa, è il grido che proviene da Piazza San Pietro, dove i fedeli sembrano stare in più in uno stadio che nella piazza della più grande basilica di Roma.
Cresce in piazza S.Pietro l’attesa per l’habemus papam e cresce l’entusiasmo della folla presente. Dalla piazza si levano veri e propri cori, intonati da religiosi e laici, che scandiscono il saluto al nuovo Pontefice. Ma c’è anche chi, in questi momenti, si raccoglie in preghiera con il rosario in mano.
BERGOGLIO
Jorge Mario Bergoglio questa volta ce l’ha fatta! Già molto quotato durante le elezioni che videro Ratzinger salire al seggio pontificio, in quell’occasione aveva ottenuto il pieno appoggio dei conservatori e si era guadagnato, grazie alla sua esperienza nei Paesi del Terzo Mondo, quello dei moderati. La sua è l’immagine di un uomo semplice che ha scelto di vivere in un alloggio modesto rinunciando allo sfarzo ed alle comodità del palazzo arcivescovile. E’ un segnale positivo la sua rinuncia ai benefici come la limousine dotata di autista in favore dei mezzi pubblici, ma non va dimenticato che è anche un ortodosso, strettamente fedele alla visione di una Chiesa rigida che si oppone a matrimoni omosessuali, contraccezione e aborto. Certo l’età non è uno dei suoi punti di forza (76 anni contro i 78 di Benedetto XVI) ma è da notare come negli ultimi 8 anni sia riuscito ad annullare le accuse che gli valsero il seggio all’ultimo Conclave. All’epoca, dovette combattere contro l’attacco di un avvocato per i diritti umani argentino che lo accusava di aver partecipato al rapimento di due gesuiti nel Paese.
Arrivando a Roma, Bergoglio in un certo senso “torna a casa”, essendo figlio di immigrati torinesi. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, quello che è arrivato al conclave nelle vesti di Arcivescovo di Buenos Aires, dopo un diploma come tecnico chimico, entra nel seminario di Villa Devoto per passare poi, nel ’58, al noviziato della Compagnia di Gesù, compie studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, consegue la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del collegio massimo ‘San José’ di San Miguel. Ordinato sacerdote nel 1969 prosegue nella sua carriera di insegnante di letteratura e di psicologia fino ad arrivare a rivestire la carica di professore presso la Facoltà di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 è eletto Provinciale dell’Argentina e, fra il 1980 e il 1986 è rettore del collegio massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel. Nominato il 20 maggio 1992 Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires da Giovanni Paolo II, il 27 giugno dello stesso anno riceve nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich. Il 3 giugno 1997 è nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del Cardinale Quarracino. Dal novembre 2005 al novembre 2011 è Presidente della Conferenza Episcopale Argentina. Dal B. Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001.
alpuymuz
/ marzo 13, 2013Bien, la suerte está servida: suerte para el Papa Francisco I (el papa negro, Nostradamus, al fondo supongo) y para todos.
Preocupante: la edad. El resto de la crónica en el servicio de lo pasado.
Y ya veremos. Mil gracias por la información. Saludos.
tuttacronaca
/ marzo 13, 2013Gracias a ti para estar conectado! Mucha suerte a èl y a èl mundo: así que escribieron las profecías! Saludos Al, que la pase bien.
alpuymuz
/ marzo 13, 2013Sin duda conectados para lo importante en ambas direcciones.
Muy agradecido. Que lo pases bien. Saludos.
tuttacronaca
/ marzo 13, 2013🙂 Saludos