E’ una rivoluzione!
I cardinali statunitensi sono arrivati a roma e sono partiti all’attacco. Il primo a mettersi davanti alle telecamere è stato l’arcivescovo di Washington Donald Wuerl, a esprimersi liberamente, senza paura di mostrare il suo pensiero e le sue preferenze:
«Un Papa statunitense, proveniente dalla superpotenza americana, incontrerebbe molti ostacoli nel presentare un messaggio spirituale al resto del mondo».
Come mai si sentono tanto forti gli americani? Perchè dietro di loro vi è una lobby molto potente! I Cavalieri di Colombo che gestiscono un immenso patrimonio assicurativo negli Stati Uniti e che, nel 2011, per il diciannovesimo anno consecutivo, è stata insignita della tripla AAA dall’agenzia di rating Standard & Poor’s. Tra le mura vaticane poi hanno Carl Anderson, membro del board dello Ior e principale fautore del licenziamento di Ettore Gotti Tedeschi. Fu Anderson, che all’ epoca di Ronald Regan militava nel suo staff, a invitare il capo dei vescovi Timothy Dolan alla convention pre-elettorale dei Repubblicani lo scorso autunno, per ufficializzare come gran parte della chiesa cattolica americana fosse di orientamento anti-Obama.
Insomma gli americani hanno fatto squadra, arrivati al conclave con ipad e computer, hanno cercato in rete anche informazioni sugli altri vescovi, hanno indagato a fondo sull’aria che si respirava nella curia romana e hanno anche deciso di regalarsi un attimo di relax scegliendosi un ristorante a Borgo Pio. Qui, lontano dai riflettori, tra spaghetti alla carbonara e sogliole hanno stretto accordi e studiato strategie.