Si chiama “thinspiration” ed è una pratica, abominevole, di incoraggiarsi vicendevolmente a sostenere l’anorressia o la bulimia. Si tratta in pratica di trasformare una malattia uno stile di vita. Così i social network sono invasi di messaggi di incoraggiamento, di non mollare la lotta al cibo, di sentirsi un gruppo e non isolate dal mondo. Devianze pericolose!
Per contrastare il fenomeno i principali social network hanno adottato delle policy restrittive che prevedono limitazioni, controlli e filtri in relazione ai contenuti pubblicati dagli utenti, ma che alla prova dei fatti si sono dimostrati insufficienti. E se Tumblr ha delle regole precise che boicottano tali comportamenti, il “buon” Twitter, che mette al bando la pornografia, la violenza, la minaccia, la violazione della privacy o di copyright, non ha nessuna norma contro immagini e conversazioni che istigano ai disturbi alimentari.
Instagram prevede che «tutti gli account che verranno scoperti a incoraggiare o a spronare gli utenti ad adottare comportamenti quali anoressia, bulimia o altri disordini alimentari, oppure pratiche di autolesionismo o suicidio, verranno disattivati senza alcun preavviso». Ma di fatto i filtri preposti raramente funzionano. Ma il vero diffusore, suo malgrado, del pensiero “thinspiration” è Youtube dove i video etichettati “anorexia” non spiegano il fenomeno o lo combattono, bensì incitano a diventare parte del “macabro gruppo di anoressiche e bulimiche”.
QUANDO SI METTERA’ SERIAMENTE AL BANDO QUESTA ABOMINEVOLE PRATICA?
trappolapertopi
/ marzo 11, 2013non è così semplice, si tratta pur sempre della libertà degli utenti di pubblicare i contenuti che vogliono, purché non siano offensivi. e delle ragazze magre non sono offensive.
io non penso che le thinspiration siano una bella cosa, ma non trovo neanche giusto censurare a destra e a manca. soprattutto quando a gridare alla censura sono persone che dei disturbi alimentari, del pro-ana e di chi c’è dietro non sanno proprio niente.
tuttacronaca
/ marzo 11, 2013Credo che più che altro bisognerebbe insistere sull’educazione: sono malesseri che possono portare alla morte, soprattutto in una società in cui molti adolescenti sono deboli e lasciati a se stessi con l’idea di rincorrere miti impossibili, è come mettere in mano un’arma e incitarli a fare fuoco. Non sono offensive le ragazze magre, sono pericolosi i consigli che ne emergono.