La febbre da spread potrebbe riacutizzarsi nel clima di incertezza politica emersa dal voto del 24 e 25 febbraio. E un’impennata del differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi potrebbe far lievitare ancora gli interessi che paghiamo sul debito nazionale. Non solo. Visto che le maggiori banche possiedono moltissimi titoli di debito italiani, le loro azioni in Borsa rischiano di crollare bruciando miliardi su miliardi. E se un nuovo Governo non azzererà o cambierà al più presto le riforme avviate da Monti, entreranno in vigore gli aumenti dell’Iva e della pressione fiscale in genere. Ecco qual è il quadro economico dell’attuale situazione di ingovernabilità politica.
(differenziale tra Btp e Bund a 10anni):
– 6 marzo: 317 punti
– 26 febbraio: 348 punti
– 29 gennaio: 246 punti
Ogni 100 punti base di aumento dello spread
si traducono in un aumento
del costo del debito italiano di:
– 3,1 miliardi il 1° anno
– 6,2 miliardi il 2° anno
– 8 miliardi dal 3° anno
ESISTE CHI CI SPECULA SULL’INGOVERNABILITA’? ESISTE UNA OLIGARCHIA CHE GOVERNA IL MONDO ATTRAVERSO L’ALTA FINANZA? QUANTO GUADAGNA LA GERMANIA DALLA NOSTRA INGOVERNABILITA’? QUANTO CI COSTERA’ LA CADUTA DEL GOVERNO BERSANI SE MAI SI RIUSCIRA’ A FARLO?
CHI PAGA? GLI ITALIANI, MA NON TUTTI, SOLO QUELLI ONESTI, I POVERI, LA CLASSE MEDIA (CHE MEDIA NON E’ PIU’) E I PENSIONATI!