Questa chiesa, che si trova in Venezuela, è l’unica cosa che resta di una città che è stata distrutta dal governo, che fece costruire una diga in questo punto esatto. A causa dell’allagamento, ben 1200 cittadini, nel 1985, dovettero abbandonare le loro case.
Questa macedone chiesa è intitolata a San Nicola. L’edificio è stato costruito a metà dell’800, ed è rimasta intatta finché non è stato creato un lago artificiale nei pressi del villaggio che l’ha sommersa. Quando è tornata la siccità, il livello dell’acqua si è abbassato, e così è riemersa una parte della chiesa.
Andiamo in Russia, a Kalyazin. Il campanile del monastero di San Nicola emerge dal bacino artificiale di Uglich. La chiesa risale alla fine del ’700 e fu Stalin a provocare questo quando voleva creare un bacino nel Volga. Successivamente si creò una piccola isola in mezzo al fiume così il campanile divenne un’attrazione turistica.
Ma una chiesa sommersa la troviamo anche in Italia. Si trova a Curon Venosta, in provincia di Bolzano. La chiesa è sommersa dalle acque del lago di Resia, in Alto Adige, a causa dell’unione artificiale di due grandi laghi, tramite la costruzione di una diga. A nulla sono servite le proteste degli abitanti locali. Sono rimaste sommerse ben 163 case, e dovettero ricostruire i due paesini più a monte. Solo questo campanile è resistito, e quando d’inverno il lago ghiaccia, è possibile raggiungere la torre a piedi!
In Brasile, a Petrolandia, che si trova vicino al fiume Sao Francisco, la popolazione si dovette trasferire quando la città fu sommersa a causa della costruzione di una diga. Ciò che resta è solo questa chiesa sommersa.