Lo afferma l’ispettore di polizia. “Nessun dubbio, ancor prima di arrivare sapevamo che era stato lui, lo avevamo già arrestato in passato” per una presunta aggressione a una ragazza di 19 anni, anche allora l’incidente era successo a casa sua. Un diverbio tra i due, poi lei si era ripresentata con un amico e c’erano state urla e insulti. Secondo Pistorius era finita con una porta sbattuta, secondo la ragazza con calci e spintoni. Una notte in cella poi le deposizioni. Incidente archiviato.
La ricostruzione della serata da parte della difesa è stata la seguente.
“Reeva mi aveva telefonato proponendomi una cena tranquilla”, ha raccontato il campione ricostruendo le ultime ore prima del delitto. “Alle 22 del 13 febbraio eravamo nella nostra camera, lei faceva yoga e io guardavo la tv. Ci amavamo, non potevamo essere più felici”. “Mi aveva fatto un regalo, ma aveva detto che non potevo aprirlo prima del giorno di San Valentino”, ha aggiunto, Pistorius, prima di scoppiare in lacrime. “Sono già stato vittima di violenze, per questo tengo una pistola 9mm sotto il letto”, ha continuato l’avvocato di Pistorius, leggendo la ricostruzione del suo assistito, troppo provato per parlare. “La finestra del bagno non era chiusa con le inferriate e qualcuno è entrato in casa. Era buio ed ero convinto che ci fosse un intruso in bagno. Non avevo le mie protesi e mi sono sentito vulnerabile, ho avuto molta paura. Ho sparato sulla porta del bagno e mi sono messo a urlare”.
La Corte si aggiorna a domani!
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